Sensazionale Scoperta Archeologica a Agrigento: ritrovata la ‘Casa Greca’ distrutta dai cartaginesi nel 406 a.C.
“Era una casa greca, un’ Oikos dell’antico insediamento abitativo a nord della Via Sacra, distrutta nel 406 Avanti Cristo nel momento in cui i cartaginesi entrarono in Akragas”. L’annuncio è dell’archeologa Maria Concetta Parello in servizio al Parco Archeologico della Valle dei templi che ha diretto la campagna di scavi, conclusasi ieri, che ha portato alla luce un ricchissimo deposito votivo composto da almeno una sessantina di statuette, protomi e busti femminili in terracotta, lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa. Tecnicamente, usando un termine utilizzato dagli archeologi del Parco, si tratta della Casa VII b, la seconda casa dell’isolato 7, che costituisce parte del complesso abitativo tra il tempio di Giunone e quello della Concordia. La Campagna è stata interamente finanziata dal Parco Archeologico per 120 mila euro e sostenuta dalla Regione Siciliana attraverso l’assessorato ai Beni Culturali. “Questi ritrovamenti – continua l’archeologa Parello – permettono di comprendere le dinamiche della distruzione di Akragas del 406 a.C. ad opera dei Cartaginesi, quando gli abitanti dovettero fuggire in esodo verso Gela lasciando, come scrive Diodoro Siculo, “tutto quello che aveva costituito la loro felicità”, quindi i beni, l’ordinario, gli dei dinanzi a cui pregare”. Il deposito votivo, che sembrerebbe sistemato sopra i livelli di distruzione della casa, potrebbe raccontare il momento in cui gli oggetti che lo compongono furono recuperati dagli akragantini dopo la distruzione. Si potrà avere una maggiore certezza sugli aspetti storici solo proseguendo la ricerca. Per definire con certezza la funzione dell’interessante deposito occorrerà proseguire la ricerca, finanziando una nuova campagna di scavi nell’area, ponendo massima attenzione alle connessioni stratigrafiche tra il deposito e i livelli di vita e di abbandono della casa. Oltre alla direzione scientifica dell’archeologa Parello hanno collaborato agli scavi l’archeologa Anna Lucia Lionetti e l’architetto Giuseppe Cavaleri.
Intanto è già stato programmato il restauro dei numerosissimi reperti recuperati in previsione di una loro immediata valorizzazione e fruizione al pubblico. “Dopo il restauro degli oggetti – continua l’archeologa del Parco Valle dei Templi – contiamo di musealizzarli magari utilizzando “Casa Pace” un’antica struttura che sorge nei pressi della scoperta e che si presterebbe egregiamente”.
«È un intervento scientifico che abbiamo sostenuto negli ultimi anni – afferma il direttore del Parco Valle dei Templi Roberto Sciarratta – e che ha dato da subito dei risultati importanti. Nell’area di scavo, che ci regala una lettura dettagliata degli avvenimenti storici, era già stato individuato un ampio settore di abitato, ovvero case di età greca, la cui fase principale termina con la conquista e la distruzione della città da parte dei Cartaginesi».
«Lavoriamo senza sosta per restituire alla Sicilia momenti di storia che le appartengono – afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato –. I ritrovamenti della Valle, che in questo momento sta vivendo una stagione straordinaria con gli oltre 23.400 visitatori soltanto nell’ultimo weekend, giungono durante una campagna di scavi avviata nel 2019 e poi bloccata dal Covid e questo rende ancor più significativo il ritrovamento. Sembra che ogni sito in questo momento abbia qualcosa da dirci».
LORENZO ROSSO






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