“Sergio caro, stamattina mi hai inviato questa foto….piena di vita, con la tua voglia di misurarti con le sfide, orgoglioso di appartenere alla famiglia della Polizia di Stato, uomo, marito, padre, collega coraggioso. …un abbraccio dovunque tu
sia! …e grazie…”. Lo ha scritto su Facebook l’ex questore di Agrigento Maurizio Auriemma commentando la morte di Sergio Di Loreto, il poliziotto quarantenne morto durante una esercitazione ad Abbasanta, in Sardegna. Il poliziotto in servizio ad Agrigento è stato raggiunto da un colpo di pistola partito accidentalmente dall’arma di un collega durante le esercitazioni di tiro al Caip di Abbasanta, in provincia di Oristano. Inutile l’arrivo sul posto di una eliambulanza, la vittima è morta sul colpo.
“Non ci sono parole..!! Eri quella persona che dava carica.. Che portava allegria ad ogni occasione…non è giusto Sergiu… Tu mi avevi detto che eri Iron Man…(cosi ti avevo memorizzato sul telefono)… Iron man non può morire con un proiettile… Tu sarai sempre un super eroe…. eterno bambinone…mi manchi e mi mancherai tanto Sergiù…. In questa foto però eravamo entrambi capitan America…. Oggi in cielo festa in maschera… Le maschere e le parrucche le porti tu… E’ il ricordo del collega Cristian Camilleri (Foto).
Incidenti lavoro: da arma collega il colpo che ha ucciso agente in Sardegna
È in fase di ricostruzione la dinamica della tragedia che si è consumata nel pomeriggio al poligono di Soddì, nell’oristanese. Sergio Di Loreto, l’assistente capo coordinatore della Polizia di Stato, sarebbe stato raggiunto dal colpo partito dalla pistola di un collega che la stava ripulendo dopo un’esercitazione e non si era accorto che un colpo era rimasto in canna. Non dunque da un colpo partito dalla sua stessa pistola, come ipotizzato. Una tragica fatalità costata la vita al 48enne di Agrigento che lascia la moglie e tre figli. Il proiettile l’ha colpito tra addome e petto. Immediati ma inutili i soccorsi, nonostante il tempestivo arrivo dell’elisoccorso che l’ha trasportato all’ospedale di Ghilarza. Di Loreto aveva lavorato al reparto scorte della Questura di Roma e poi a quello del Viminale, per poi tornare ad Agrigento, dove lavorava all’ufficio automezzi della questura.