Il Black Bull di Comitini, ambasciata della carne siciliana e laboratorio di conoscenza, ha ospitato l’evento. Qui viene inculcata la consapevolezza di cosa si mangia: mangiare bene e conoscere la carne.
Domenica 22 settembre 2024, presso il ristorante Black Bull di Comitini, si è svolto l’evento “Sapori di Sicilia: valorizzazione e tutela delle biodiversità siciliane”. L’iniziativa, promossa da Pietro Macaluso, ha riunito esperti del settore zootecnico e enogastronomico, allevatori e appassionati del patrimonio agroalimentare siciliano, dando vita a un confronto approfondito sulle eccellenze locali e le prospettive future per la valorizzazione delle razze bovine autoctone e dei vitigni siciliani.
Il Black Bull di Comitini, è una sorta di ambasciata della carne siciliana, un laboratorio di conoscenza. Qui viene inculcata la consapevolezza di cosa si mangia: mangiare bene e conoscere la carne con un occhio attento al made in Sicily.
Sapori di Sicilia: l’orgoglio del Made in Sicily che rilancia l’Isola
Il valore delle razze bovine autoctone Al centro del dibattito, la promozione delle razze bovine Modicana e Cinisara, simboli della tradizione agricola siciliana. Il Dr. Lorenzo Alfano, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, dell’Asp di Agrigento, ha sottolineato come queste razze, perfettamente adattate al territorio, rappresentino un pilastro fondamentale per la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità. Il loro ruolo non si limita alla produzione di carne e latticini di qualità, ma si estende alla protezione delle tradizioni e alla promozione dell’economia locale, stimolando occupazione e turismo. Gli esperti del settore, Dr. Lorenzo Alfano Direttore del Dip. di Prevenzione Veterinario ed il Dr. Stefano Agnello, hanno evidenziato come queste razze, perfettamente adattate al clima e al territorio siciliano, rappresentino una risorsa preziosa per il marketing enogastronomico locale e nazionale, un elemento di salvaguardia dell’economia locale, contribuendo anche all’occupazione, al turismo, alle tradizioni e alla cultura dei luoghi. Uno dei temi centrali è stato l’importante ruolo che le razze bovine autoctone svolgono nella promozione dei prodotti tipici siciliani, non solo per la qualità intrinseca delle loro carni e del latte, ma anche per il valore aggiunto che portano ai formaggi DOP siciliani, come il Ragusano DOP, e ad altri prodotti gastronomici legati alla tradizione dell’isola.
Oggi, rispetto al passato, si registra una maggiore consapevolezza dell’importanza del “Made in Sicily“. Se a cavallo del ‘900 la Sicilia era prevalentemente una regione di importatori, oggi gli abitanti hanno imparato a valorizzare i propri prodotti, apprezzandone la qualità e l’unicità. L’agroalimentare, insieme al turismo, rappresenta la vera industria trainante dell’isola e deve essere costantemente incoraggiato, poiché costituisce un settore strategico per lo sviluppo economico e la promozione del territorio.
Gaia Castelli, consulente in marketing e comunicazione, ha rimarcato l’importanza strategica di investire nelle razze bovine autoctone per rafforzare il posizionamento della Sicilia sul mercato internazionale delle eccellenze gastronomiche. Il connubio tra cultura e cibo diventa così un elemento chiave per far conoscere e apprezzare i prodotti DOP siciliani, come il Ragusano DOP, a un pubblico sempre più vasto.
L’esperienza degli allevatori. Tra i momenti più significativi dell’evento, le testimonianze di Liborio Mangiapane, Giuseppe Ingraffia e Giuseppe Correnti, allevatori di vacca Modicana e Cinisara che hanno offerto uno spaccato reale di vita rurale. Hanno raccontato la loro dedizione alla gestione sostenibile degli allevamenti e l’impatto positivo che questa scelta ha sull’ambiente. Queste razze non solo arricchiscono il territorio, ma ne preservano l’equilibrio ecologico, dimostrando come la tutela della biodiversità sia strettamente legata alla produzione di prodotti di qualità, autentici e genuini.
Il successo dei vitigni siciliani. Parallelamente, l’evento ha dato spazio anche all’enocultura, con un focus sul recupero e la valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani. Gianni Giardina, enologo dell’Istituto Vite e Vino di Palermo, e Dino Bartolomeo, Responsabile Commerciale dell’azienda Firriato, hanno illustrato l’importanza del Nero d’Avola, del Grillo e del Perricone. I vini siciliani, grazie alle loro caratteristiche organolettiche uniche, stanno guadagnando sempre più spazio sui mercati internazionali, confermando la Sicilia come una terra di eccellenza vinicola.
Un’esperienza enogastronomica autentica A conclusione della giornata, i partecipanti hanno potuto assaporare i sapori autentici della Sicilia attraverso una degustazione di formaggi e vini Firriato, dalle bollicine, al passito, passando per i rossi di punta, seguita da una cena che ha messo in risalto le carni frollate di vacca Modicana e Cinisara. Questa serata ha celebrato non solo i prodotti locali, ma anche l’intero patrimonio culturale dell’isola, fondendo tradizione e innovazione.
“Sapori di Sicilia” ha dimostrato come la sinergia tra zootecnia, enocultura e marketing enogastronomico possa essere una strategia vincente per il futuro della Sicilia. Un evento che ha saputo coniugare sapere tecnico e celebrazione del gusto, ponendo al centro l’identità di un territorio ricco di tradizioni e potenzialità ancora da scoprire. Quello di domenica è stato un vero tavolo tecnico.