Sessanta frammenti di anfore da trasporto di età greco-romana e vasellame di età medievale, provenienti verosimilmente da una nave naufragata, sono stati rinvenuti sul pontile “Cormorano” del porticciolo di San Leone. Erano all’interno di un sacchetto di plastica lasciato, insieme a tanti altri rifiuti. Tutto è stato posto sotto sequestro da parte dei carabinieri della Stazione di Agrigento, in collaborazione con il nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Palermo. I reperti sono stati affidati in custodia alla Soprintendenza dei beni culturali di Agrigento.
Sulla vicenda interviene l’avvocato Antonio Alaimo su espresso incarico del presidente della “Cormorano”. “In data odierna svariate testate giornalistiche hanno riportato la notizia, secondo la quale sarebbero stati ritrovati nel pontile della Cormorano, ubicato nel porticciolo turistico di San Leone, Agrigento, dei reperti archeologici di notevole valore, contenuti all’interno di un sacchetto di plastica. Preme immediatamente e categoricamente smentire tale circostanza poiché, né nel pontile in concessione alla Cormorano, né in generale nell’area in concessione alla detta cooperativa, è stato mai rinvenuto alcun sacchetto di plastica contenente reperti archeologici. La comunicazione in argomento solo per spirito di verità e per tutelare gli interessi della Cormorano scarl ingiustamente coinvolta nella vicenda de quo”.
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