Ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato Francesco Russo, il trentenne commerciante di Joppolo Giancaxio, arrestato lo scorso 25 agosto dopo aver sparato a un compaesano 23enne al culmine di una lite. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 18 dicembre davanti il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo. Russo è accusato di tentato omicidio, ricettazione e detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma clandestina. La giovane vittima si costituirà parte civile con l’assistenza dell’avvocato Gianluca Sprio.
Il processo è in corso di svolgimento senza passare dall’udienza preliminare per effetto del giudizio immediato chiesto ed ottenuto dal pubblico ministero Gaspare Bentivegna. Russo nei giorni scorsi, sottoposto ad interrogatorio, non ha risposto alle domande del giudice ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ribadendo che non avrebbe avuto intenzione di uccidere il compaesano. Il trentenne ha dichiarato che la vittima in più occasioni negli ultimi mesi aveva denigrato il cugino e nell’ultimo episodio in ordine di tempo gli avrebbe rotto il telefono cellulare.
Inoltre secondo il suo racconto, avrebbe fatto fuoco senza prendere di fatto la mira. Il colpo esploso con il revolver calibro 44 clandestino prelevato da casa di una parente sarebbe partito quando l’arrestato aveva appena preso un calcio in faccia ed era senza occhiali, per lui indispensabile a causa di una forte miopia. “Senza lenti non ci vedo, ho visto una sagoma sfuocata e ho premuto il grilletto”, ha aggiunto.
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