NARO. Torna ad affluire acqua nei serbatoi comunali di Naro, Castrofilippo, Grotte e Racalmuto, serviti dal consorzio “Tre Sorgenti” di Canicattì ed alle prese con continue interruzioni. La gestione commissariale del servizio idrico integrato, ex Girgenti acque, facendo seguito alle precedenti comunicazioni sulle problematiche legate alla fornitura idrica nei 4 Comuni ha reso noto ieri che è stato possibile ripristinare parzialmente la distribuzione idrica.
La società ha immesso nell’acquedotto consortile una portata di 50 litri al secondo (+30 l/s rispetto a quella già consegnata), in conformità alle limitazioni imposte dal Consorzio.
“Le portate che vengono, tutt’ora, fornite ai comuni – spiega la società idrica – risultano le seguenti: Racalmuto: 15 l/s; Grotte: 15 l/s; Castrofilippo: 7 l/s; Naro (sollevamento Idrico “Margio Vitale”): 15 l/s; con ripetute problematiche legate all’irregolare funzionamento della pompa di sollevamento a causa di portata inferiore alla capacità minima della stessa”.
La gestione commissariale del servizio idrico, attraverso il commissario Gervasio Venuti ha inoltre specificato che: “Tenuto conto che questa fornitura idrica è notevolmente ridotta rispetto a quella necessaria per garantire un tempestivo recupero e, quindi, la normalizzazione della distribuzione idrica nei comuni interessati, ha provveduto a diffidare il Consorzio Tre Sorgenti a garantire l’immissione dell’ordinaria portata necessaria per l’approvvigionamento dei comuni, da anni ordinariamente pari a 80 litri al secondo”.
Il sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara, nei giorni scorsi aveva chiesto un immediato intervento affinché sia ripristinata e garantita per sempre la fornitura di acqua ai comuni in atto serviti dal Tre sorgenti che mostra tutta la sua vulnerabilità e la sua incapacità a garantire ai cittadini dei 4 Comuni l’acqua cui hanno diritto.
“Dopo ogni ripristino – spiega il sindaco – i turni di erogazione vanno oltre i 10 giorni, e la gente che ha solo modesti recipienti di riserva, non ha come approvvigionarsi. Non si può chiedere ai cittadini di osservare le regole quando viene loro negato il diritto all’acqua”.