La carta stellate di Alfredo Lattuca
nel menu di Il Molo Reustorant
Baffetto alla francese e stile tutto italiano, il talento della ristorazione si chiama Alfredo Lattuca, ha preparato piatti sorprendenti ed investito in un ristorante davvero bello.
Nel menù, arancino don Pietro e “u pani cavudu” con acqua di mare e olio extravergine di oliva DOP. I nemici giurati del carboidrato si lascino indurre in tentazione, perché anche le paste e i risotti meritano. Una scelta ampia e altrettanto stellata. Lui, giovane, ambizioso e con un talento tutto da scoprire. Una passione immane per questo lavoro e la voglia matta di superare se stesso e conquistare una stella. Sarebbe la prima per un ristorante di Agrigento. Stiamo parlando de Il Molo Restaurant, che ha cambiato decisamente marcia. Lui è lo chef, Alfredo Lattuca che con la moglie Martina e il papà Pietro, appunto, ha investito e continua ad investire per elevare il livello di ristorazione, non solo del suo locale ma di quello, oserei dire, di tutto l’agrigentino.
Il Molo Restaurant di San Leone, ha di recente aperto i battenti dopo una lunga ma necessaria pausa di chiusura dovuta a lavori di restayling. In questi mesi, Alfredo si è affidato totalmente all’esperienza e l’estro dell’architetto Fabrizio Miccichè, che ha trasformato il locale, senza rivoluzionarlo, ma imprimendo uno stile nuovo, raffinato e capace di attrarre anche la clientela più esigente. Il risultato? Il nuovo locale piace molto ai turisti, quelli che girano ed hanno esperienza, ma piace molto anche agli agrigentini, soprattutto a quelli che hanno frequentato i migliori ristoranti d’Italia e del mondo. Chi arriva, nota subito la finestra a vetro che permette di scrutare i fornelli. Una sorta di schermotv sintonizzato sulla brigata in azione. La porta della cucina, grande e luminosa, è sempre aperta. Anche da questa prospettiva si possono vedere i cuochi spadellare, perché nulla viene nascosto ai clienti. La sala è circondata da vetrate con vista sul porticciolo; piacevolissima anche la terrazza dove poter sostare per un caffè.
Lo stile è quello da grande città, un po’ milanese, un po’ newyorkese. Attenta la cura dei particolari e si vede che in ognuno di essi ci sono le esperienze raccolte da Alfredo durante i suoi viaggi alla ricerca di nuove idee da sviluppare. E le idee di certo non mancano. La carta, come detto, le esprime e Alfredo ha sempre voglia di sorprendere. Ricca anche la cantina, la selezione di distillati e le bollicine da accompagnare ad aperitivi o da gustare con il dessert. Proprio sul dolce Il Molo Restaurant è stato capace di sorprendere. Noi abbiamo assaggiato una rivisitazione del tiramisù e una coppa di gelato alla vaniglia con frutta fresca di stagione e amaretti innaffiata con Franciacorta. Ma al Molo Restaurant si mangia soprattutto pesce. Noi preferiamo il fresco del giorno, con poca, pochissima manipolazione. Davvero raffinato l’accostamento del tonno con i fichi bianchi ed il risotto carnaroli con barbabietola, gamberi crudi e mojto.
Insomma Alfredo lancia una nuova sfida e la gente è pronta a fare gli sgambetti pur di avere un tavolo riservato. Una sfida che è già stata raccolta da altri ristoratori agrigentini. Tutti, ciascuno con la propria identità stanno provando ed in parte ci sono già riusciti ad elevare il livello di ristorazione della città dei templi. Perché la concorrenza aiuta e Il Molo Restaurant è sicuramente un modello da seguire. (DV)