Il deputato nazionale del movimentop 5 stelle, Michele Sodano, torna sulla questione dell’emissioni di fumi da parte dell’azienda di Laterizi sita in zona Piano Gatta che rendono irrespirabile l’aria di molti quartieri di Agrigento. “Da molteplici controlli dell’ARPA- dice Sodano- è emerso che l’impianto di Piano Gatta, oltre ad essere molto datato, non è conforme agli standard di produzione del mattone POROTON che in fase di cottura sprigiona importanti quantità di stirene. Lo stirene, oltre a rendere l’aria maleodorante, è stato riconosciuto ufficialmente come cancerogeno dal XII rapporto sui cancerogeni, pubblicato il 10 giugno 2011 dal Dipartimento Statunitense di salute, Programma Tossicologico Nazionale. L’Assessorato Regionale all’ambiente sancisce che l’azienda “non è adeguata alla normativa vigente” e pone ben 23 prescrizioni come condizioni per dare una Valutazione d’Impatto Ambientale positiva. Queste prescrizioni comprendono 23 interventi da effettuare allo stabilimento per rispettare le normative ambientali. Risulta che la Ditta, a causa dell’ingente somma da destinare agli interventi di messa in regola, invece di procedere alla regolarizzazione dell’impianto produttivo, abbia fatto ricorso al TAR e, in attesa di giudizio, stia continuando a lavorare, fuori da ogni normativa. I nodi creati dall’attuale impianto burocratico non possono permettere il perpetrarsi di comportamenti dannosi nei confronti delle nostre comunità e nocivi. Occorre che gli organi competenti facciano cessare le attività dello stabilimento produttivo di Piano Gatta, imponendo gli interventi sull’impianto già previsti dalla relazione dell’Assessorato Regionale. Il grido della comunità locale che da anni denuncia una situazione invivibile, allarmata per gli alti tassi di patologie tumorali riscontrati proprio intorno a quell’area, non può essere ignorato. L’ARPA di Agrigento mi ha assicurato che non farà mancare i suoi sforzi per dare seguito alle rilevazioni ambientali. La stessa ARPA chiede, urgentemente, agli uffici di Palermo di inviare il verbale di ispezione effettuato nella ditta Fauci nel mese di Novembre”. Sodano ha incontrato l’ Arpa e tuona: “sono emerse problematicità legate ai tagli della Regione Sicilia nei confronti dei presidi di controllo ambientale, con enorme danno per la comunità locale. A partire dal 15 gennaio di quest’anno, la Regione Siciliana e l’Assessorato all’Ambiente hanno letteralmente smantellato il laboratorio di analisi ARPA di Agrigento, un presidio fondamentale che attraverso le proprie funzioni, altamente specializzate, garantiva la possibilità di effettuare controlli ed esami nel nostro territorio, con esiti immediati e istantaneamente spendibili dalle autorità giudiziarie. Oggi tutto ciò non è più possibile, il laboratorio, che contiene apparecchiature dal
valore milioni di euro, è fermo, abbandonato a se stesso e tutto il personale competente è stato, a malincuore, ricollocato. La Regione Siciliana ha inspiegabilmente scelto di tenere aperti solo quattro laboratori ARPA nelle città di Palermo, Catania, Ragusa e Siracusa. Tutte le rilevazioni effettuate in Provincia di Agrigento devono essere spedite nel laboratorio di Palermo che in alcun modo riesce a dare esiti tempestivi dovendosi occupare, oltre allo stesso territorio di Palermo, anche di quello di Trapani. Ad oggi semplici rilevazioni, come quelle relative all’acqua dei depuratori, che hanno permesso la scoperta dei batteri Escheria Coli, e le conseguenti segnalazioni alle autorità e multe a Girgenti Acque, non possono essere più effettuate perché devono essere svolte nell’arco di poche ore e Palermo non può garantire questo servizio. I funzionari rilevano che aver depotenziato il controllo ambientale di Agrigento impedisce inoltre di effettuare i saggi di tossicità e i monitoraggi delle acque sotterranee.
In un territorio martoriato dalle ecomafie, in un’epoca storica in cui sempre maggiore è l’attenzione all’ambiente, come può la Regione Siciliana tagliare un servizio così essenziale e utile? Mi rivolgo a tutti i rappresentanti locali di maggioranza alla Regione, che finora in nessun modo si sono opposti a questo scandalo, di unirsi a me per promuovere un’azione politica finalizzata a riattivare immediatamente il necessario laboratorio di Agrigento, dismesso
nonostante il suo ruolo fondamentale di presidio di avanguardia per il controllo territoriale. Io sto già preparando un’interrogazione Parlamentare e non intendo lasciare irrisolta questa situazione che la stessa ARPA di Agrigento mi ha segnalato, denunciando un enorme passo indietro per la salvaguardia ambientale del territorio. “
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