La Sicilia, nonostante un calo delle rapine, detiene la maglia nera per indice di pericolosità allo sportello: è al secondo posto per numero di rapine dopo la Lombardia e al primo posto se si considera il livello di rischio con un valore di 2,8 rapine ogni 100 sportelli . Lo rileva uno studio della FABI di Palermo sulla scorta del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2020 dell’Ossif. Gabriele Urzì Segretario Provinciale FABI, sottolinea che a livello nazionale dopo Milano (27 colpi) e Roma (17), troviamo Palermo con 16 rapine (erano state 10 nel 2018) e al decimo Catania e Siracusa con 6. Brutte notizie per Siracusa, Palermo e Catania anche osservando l’indice di rischio (rapine ogni 100 sportelli): al primo posto troviamo Siracusa (6,1 rapine ogni 100 sportelli, con sei rapine rispetto alle due del 2018), seguita al secondo posto da Palermo (5,5 colpi ogni 100 sportelli – da 3,2 del 2018) e Catania (2,5 rapine ogni 100 sportelli). Da sottolineare che nel 35,2% dei casi le rapine sono fallite. “Colpisce negativamente – continua Urzì – il dato delle città siciliane. Occorre una migliore organizzazione della sicurezza, interventi mirati ad attuare una più efficace strategia antirapina, sistemi difensivi sempre più sofisticati, aumento del budget da destinare alla sicurezza, maggiore formazione del personale, apprestamento di strutture e apparati di controllo sempre piu’ al passo con i tempi. E, nei casi di filiali particolarmente esposte per allocazione logistica o per livelli di business è insostituibile la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati, soprattutto quando i rapinatori sono non professionisti”