Scene di pirandelliana memoria, per usare un eufemismo, questa mattina all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Un comunicato annunciava, per questa domenica, l’open day vaccinale per i bambini dai 5 agli 11 anni. Ed ecco genitori e bimbi in fila già dalle prime ore del mattino, ma a quel punto un medico annuncia: “Qui non c’è nessun open day”.
I genitori insorgono e con smartphone alla mano mostrano il comunicato agli addetti: “Come si legge nella nota pubblicata dai giornali – fa notare una mamma inferocita - da domenica 9 gennaio presso i cinque presìdi ospedalieri della provincia, ospedale del capoluogo compreso, i più piccoli, dai 5 agli 11 anni potranno accedere senza prenotazione”.
Scatta il parapiglia, tra genitori inferociti e medici in trincea. Sul posto, tra la disorganizzazione generale, si precipita pure il primo cittadino Francesco Miccichè.Dopo alcune ore di attesa, viene organizzata una seconda linea dedicata ai bambini dell’open day in parallelo ai prenotati. In più, vengono fatti intervenire i volontari della Croce Rossa per mantenere il distanziamento e l’ordine.
“Purtroppo – dicono dallo staff dell’azienda sanitaria – c’è stato qualcuno che ha dato notizie fuorvianti”. Eppure le notizie sono state diffuse proprio dall’Asp attraverso una nota ufficiale pubblicata interamente dai giornali. Tanti, con pazienza, hanno atteso la fila per un servizio che doveva essere attivo già dalle ore 8:30 come da comunicato, altri sono andati via indignati.“Fortunatamente – riferisce un genitore – alle ore 11 circa hanno attivato mezzo Open Day, perché alle 14 chiudono. Siamo riusciti a vaccinare mio figlio alle 13,30 dopo una lunga attesa, mentre altri si lamentavano degli assembramenti che nel frattempo si erano creati”.
Altri genitori hanno preferito spostarsi in altri presidi, come quello di Canicattì, dove invece il servizio ha funzionato regolarmente. E mentre i cittadini si aspettato una nuova nota, ma questa volta di scuse, da parte dell’Ufficio stampa dell’Asp che dovrà giustificare gli enormi disagi creati ai cittadini agrigentini, va detto che gli open day vaccinali hanno diversi problemi con code chilometriche negli hub sparsi nel territorio.
Ed ecco la replica dell’Asp: Entra a regime la somministrazione senza prenotazione. Attivi i percorsi distinti fra l’utenza già prenotata e i giovani.
Dopo alcune difficoltà logistiche legate all’organizzazione ed all’avvio in poche ore di una capillare azione di vaccinazione anticovid-19 dedicata ai più giovani, entra a regime l’open day di somministrazione senza prenotazione per gli studenti delle scuole primarie e secondarie della provincia di Agrigento. “Con la certezza che solo la vaccinazione ci tirerà fuori dalla pandemia – afferma il commissario straordinario ASP, Mario Zappia – la nostra azienda ha aderito con immediatezza all’iniziativa dell’Assessorato Regionale alla Salute per avviare l’open day per i giovani. Ieri, in fase organizzativa, avevamo due ipotesi: iniziare le operazioni già nella prima mattina di domenica oppure rinviare di qualche ora. La scelta è stata quella di partire subito per somministrare più vaccinazioni possibili. Questa decisione è andata bene in quasi tutti i centri vaccinali tranne in un paio di punti, ma mettere in campo in poche ore un cambiamento organizzativo non è facile, specie in un momento di forte stress del sistema sanitario. Non smetto di ringraziare il personale sanitario che opera in prima linea nelle operazioni per il febbrile impegno profuso in questi giorni difficili. Ci dispiace – continua il commissario Zappia – per quei cittadini che hanno avuto qualche disagio e confidiamo nella comprensione di chi avverte la straordinarietà del momento”.
Presso i centri vaccinali ospedalieri sono adesso funzionanti due distinti percorsi (uno dedicato ai ragazzi ed un altro ai soggetti di ogni età già prenotati) il che ha permesso di superare i disguidi delle prime fasi. La formula open day, che non richiede prenotazione per gli studenti, andrà avanti in maniera continuativa anche nei prossimi giorni per potenziare le attività di prevenzione e per rendere più snella possibile la procedura di vaccinazione per giovani e giovanissimi in attesa del ritorno a scuola.
Struttura ospedaliera non appropriata.
Ritengo inappropriato l’utilizzo della struttura ospedaliera San Giovanni di Dio per le vaccinazioni pediatriche. Ogni bambino, che deve ricevere il vaccino, è accompagnato da almeno un genitore. Solo questo causa assembramenti all’interno dell’ospedale, senza contare i pazienti e altro personale che transitano nei corridoi per motivazioni diverse. Lo spazio dedicato al percorso vaccinale dei bambini è sottodimensionato e il personale medico e amministrativo, oberato di lavoro di suo, è insufficiente. Questo causa colli di bottiglia e un prolungamento dei tempi di attesa prima e dopo il vaccino decisamente snervanti.
Ritengo opportuna la predisposizione di spazi dedicati alla vaccinazione pediatrica, fuori dalla struttura ospedaliera anche se, mi rendo conto, che questo può significare un ulteriore sacrificio per il personale esclusivamente preposto alla vaccinazione.