Si avverte tanta ipocrisia intorno alla coraggiosa dichiarazione del prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. Una ipocrisia che non ha avuto il rappresentante del Governo che avrebbe potuto, in maniera pilatesca, fare le solite dichiarazioni di circostanza ricevendo ipocriti consensi e attestazioni di stima e fiducia. Lei non ha voluto farlo. Non vuole questo. Al contrario, con passione e coraggio, diciamolo pure, ha detto quello che pensa senza peli sulla lingua. E lì scattano i cori dei pro e dei contro. “Come si permette, non doveva” da una parte e “brava, ha fatto bene. Speriamo che ora….” dall’altra. Ma la verità è che quello che ha scritto il prefetto Cocciufa se non è la veritiero al 100%, almeno lo è al 90%. Ma diciamolo sinceramente: cosa è stato fatto in questi 15/20 anni per cambiare la nostra realtà? Tanti i politici che si sono alternati ai massimi livelli, ma la città e la provincia non sono cambiate
Non ci sono stati posti di lavoro per i nostri giovani e il centro storico è uguale se non peggiore di quello che c’era decenni addietro. I collegamenti sono da terzo mondo. La ferrovia è del Far West e il porto serve solo per qualche nave. Il viadotto Akragas merita un capitolo a parte come il Lungomare di San Leone. Tutto fermo. Gli uffici non bandiscono più concorsi da decenni e gli ultimi assunti sono ex precari . Le assunzioni, anche se a tempo determinato, avvengono con un click day al quale bisogna riporre fiducia per fede. I giovani emigrano per studio o per lavoro e chi resta cerca di industriarsi in proprio con attività legate all’unico filone al momento ritenuto produttivo, ovvero al turismo.
Non si parla di mafia da anni, fino a quando non si scopre che le consorterie hanno raggiunto una pax tra di loro e solo per questo non si spara. Che la pace fra sodalizi vuole dire solo che riescono a fare affari loschi e criminali senza disturbarsi tra di loro e alla popolazione locale, in fondo, va bene così. Deve sempre chiedere aiuto a qualcuno. Poi che sia un politico, un imprenditore o un mafioso va bene lo stesso. Il Prefetto Cocciufa questo ha notato e questo ha scritto. E a differenza di tanti ben pensanti lo ha fatto sperando che qualcuno si desti e dia una svolta a questa situazione. Lo segnala apertamente e nessuno le potrà mai dire che non ha visto o che è connivente. Discorso diverso per i “commentatori”, ai quali ora non basterà più solo condividere o contestare le parole del prefetto. Ora dovranno agire e dimostrare che la società civile e la politica conoscono il problema e si adoperano per migliorare la situazione.