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Home » top3 » Quando Agrigento era la città dei teatri: un’eredità da non dimenticare. Ma cosa resta oggi ?

Quando Agrigento era la città dei teatri: un’eredità da non dimenticare. Ma cosa resta oggi ?

Elio Di Bella Di Elio Di Bella
31 Marzo 2025
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SUPERCINEMA

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La passione per gli spettacoli ad Agrigento nasce soprattutto nell’Ottocento. Se ne resero ben conto gli Intendenti borbonici (che oggi chiameremmo Prefetti) che d’intesa con il Sindaco promisero più volte e più volte deliberarono le spese per dotare la città di una ampia sale teatrale, ma non vengono ricordati per avere realizzato questo sogno. In quel tempo fu soprattutto un agrigentino d’adozione, il siracusano Raffaello Politi, ad aprire una piccola sala teatrale sulla via Foderà e ad organizzare qualche spettacolo. Nel 1845 venne realizzato un altro teatro presso il convento di San Domenico, con ingresso nell’attuale via del teatro, accanto al Palazzo di Città, costituito da una fila di palchi e dal loggione, con ingresso dirimpetto al portone del Palazzo Zirafa, oggi non più esistente. Era di proprietà di Simone Amoroso e Amedeo Bonfiglio. Si ha notizia di un’altra sala teatrale sorta nel 1854, costituita anch’esso da un loggione e una fila di palchi. Diverso dagli altri perché si trattava di un teatro in legno era il teatro Garibaldi, in genere montato di fronte la villa Garibaldi. Un altro teatrino era “L’Empedocle”, ubicato presso l’ex ospedale civico, nella via Atenea, che troviamo citato nelle cronache locali ancora alla fine dell’Ottocento, quando era gestito dal cavalier Giovanni Carini.
Sul giornale agrigentino “ La Face” del 1873 si fa riferimento a un teatro provvisorio: “Fin dal primo gennaio ebbe luogo l’apertura delle scene del teatro provvisorio a San Domenico. Diciamo teatro provvisorio perchè tutti lo chiamano così…”
Ma esso si trovava in pessime condizioni, era angusto e poco arieggiato. L’intera struttura era piuttosto fatiscente e l’igiene lasciava a desiderare. Questo teatro era gestito dall’impresa Gaglio.
Finalmente il 17 maggio 1864 il Comune di Girgenti, infatti, bandì un concorso per il progetto di un teatro comunale. La somma di lire centomila per la sua realizzazione era stata reperita dalla vendita alla Camera di Commercio del bel palazzo Comunale. E pochi anni dopo, nel 1881, venne inaugurato dai sovrani Umberto primo e Margherita di Savoia il teatro Regina Margherita, poi denominato (e ancora oggi) Teatro Pirandello. Tra le ultime sale teatrali prima della seconda guerra mondiale, ricordiamo quella ospitata in un ampio salone della casa del Balilla.
Ma con l’avvento del cinema sorsero le sale cinematografiche e fu proprio il teatro comunale a dotarsi del necessario per funzionare come sala cinematografica. Fu il primo cinematografo a nascere, subito seguito dagli anni Cinquanta in poi da sale parrocchiali che ospitavano di tutto (teatro, cinema, saggi di danza, spettacoli di varietà e di musica classica e leggera). Anche il Circolo Empedocleo trasformava il proprio ampio salone in sala per eventi teatrali per spettacoli vari e molto seguiti. Tra le sale parrocchiali trasformate da oratori in sale cinematografiche, ricordiamo quelle presso la Chiesa di San Libertino e di San Francesco di Paola e l’ampia sala con palco in un locale tra le chiese di San Pietro e San Francesco. L’istituto Granata ospitava i saggi di musica delle proprie allieve, ma anche spettacolini teatrali, imitati dai Salesiani che nell’Istituto Gioeni potevano contare su un palco e un’ampia platea. Tutto ciò per iniziativa della Chiesa locale. Ma anche alcuni imprenditori locali scoprirono che il cinema e il teatro erano un affare e così vide la luce il Cine Bomboniera (oggi Aster), il Cine Garden in piazza Metello, il cine Odeon (poi Ambra) in via Neve e soprattuttoil cinema Mignon in via Atenea di fronte il pazzo che il centro Pasolini, e, dopo che venne distrutta la Villa Garibaldi, in uno dei palazzi sorse in piazza Vittorio Emanuele il Supercinema. In via Neve, dietro la Chiesa del Purgatorio, c’era un teatrino dove rappresentava l’Opera dei Pupi. I cantastorie preferivano le piazze cittadine, ad esempio in piazza Bibbirria. Ma non possiamo dimenticare anche il cosiddetto cinema estivo, all’aperto, sorto nel quartiere Ravanusella e quello nel Viale della Vittoria, l’arena Bonsignore, dietro la scuola Lauricella, ove oggi sorge un palazzo, mentre a San Leone sul lungomare, c’era un cinema all’aperto stagionale, il cine Sciascia. Funziona oggi durante l’estate come sala cinematografica, per serate di cineforum, il chiostro dell’ex convento che ospita il Museo archeologico Griffo. Infine durante la chiusura del Teatro Pirandello venne aperta di fronte il Municipio una piccola sala teatrale, divenuta fucina di grandi artisti agrigentini: il Punicipio.
Un mondo quello che abbiamo illustrato pressoché scomparso.
Oggi continuano a vivere e a offrirci spettacoli teatrali, oltre al Teatro comunale Luigi Pirandello, il Teatro Posta Vecchia di Giovanni Moscato; di recente è stata riaperta una sala teatrale presso l’istituto Gioeni, attualmente gestita dall’associazione teatrAnima guidato da Salvatore Di Salvo; il Palacongressi; il teatro all’aperto del Parco letterario Luigi Pirandello, nella piazza antistante la Casa del drammaturgo agrigentino, gestito da Barone Bernardo Barone.
Il cinema ad Agrigento sopravvive grazie all’impegno di Massimo Lupo che gestisce il Cine Concordia e la Multisala Ciack e si attende la riapertura del Cine Astor.
Nello scorso anno un Decreto, a firma dell’assessore regionale dei Beni culturali ha impegnato 2,34 milioni di euro per lo scorrimento della graduatoria dei teatri siciliani, per interventi di ristrutturazione, ripristino e messa in sicurezza, Tre sono i teatri della Città dei templi che dovrebbero avere il finanziamento: l’ex cinema Odeon/Ambra, (legale rappresentante Giovanna Lauricella) per 231.073,80 euro; la sala teatro “Luigi Pirandello nel Cerchio del caos” del Parco Letterario (legale rappresentante Bernardo Barone) per 196.367,77 euro; e il teatro-ex chiesa di San Libertino, (nella foto, legale rappresentante Roberto Campagna) 231.073,80 euro.

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Tags: agrigento
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