L’annullamento della Sagra del mandorlo in fiore, alla stregua di tante altre manifestazioni verso le quali convergono presenze numerose anche provenienti da luoghi diversi, rientra tra le misure di prevenzione che attualmente è possibile adottare per prevenire la diffusione del Coronavirus e quindi per tutelare la salute pubblica. È chiaro che la notizia suona come una doccia fredda per gli appassionati del folklore così come lo è per quegli operatori turistici che si trovano a subire un duro colpo dalla pioggia di disdette e cancellazioni che sono costretti a registrare in queste ultime ore.
Tuttavia bisogna rendersi conto che in presenza di un fenomeno che viene percepito con caratteristiche di grave pericolosità non si può rispondere con leggerezza e superficialità. Semmai è opportuno non farsi travolgere da una psicosi che finisca con il fare più danni del virus dal punto di vista delle conseguenze in campo economico oltre che sociale. Occorre pertanto alla necessaria prudenza aggiungere tanto buon senso e razionalità abbassando i toni escludendo scenari apocalittici ma anche evitando di banalizzare quelle misure che vengono imposte dalle autorità competenti e che vanno rispettate alla lettera.
A questo proposito è opportuno che ognuno faccia la propria parte per non appesantire ulteriormente un quadro di per sé abbastanza difficile. In questo senso, il mondo dell’informazione sta cercando di fornire le notizie nel modo più responsabile possibile e alcune critiche che parlano di allarmismo sono ingenerose perché spesso è chi riporta le stesse notizie a fare procurato allarme distorcendo quanto ha avuto modo di leggere. Prove così impegnative mettono in discussione la capacità dei governanti ma anche la maturità di un popolo.