Lunedì 10 febbraio 2025, alle ore 17:30, il Centro Pasolini di Agrigento ospiterà la proiezione del film “PINO. Vita accidentale di un anarchico”, diretto da Claudia Cipriani. L’evento si inserisce nella rassegna cinematografica del Documentario e della Fiction, offrendo un’importante occasione di riflessione sulla figura di Giuseppe “Pino” Pinelli, l’anarchico milanese la cui tragica morte nel 1969 ha lasciato un segno indelebile nella storia italiana.
Un film per ricordare Giuseppe Pinelli
Realizzato nel 2019, il film ha una durata di 68 minuti e ricostruisce la vita di Pinelli attraverso testimonianze e materiali d’archivio. La narrazione si concentra su una sera del 1969, poco prima di Natale, quando due bambine tornano a casa e trovano la polizia intenta a perquisire il loro appartamento. Quella notte segna un punto di non ritorno: Pino Pinelli, ingiustamente accusato della strage di Piazza Fontana, non farà mai più ritorno a casa. Morirà durante un interrogatorio nella questura di Milano, precipitando da una finestra del quarto piano in circostanze mai del tutto chiarite. Anni di indagini hanno confermato l’estraneità di Pinelli ai fatti, spostando le responsabilità dell’attentato su gruppi neofascisti.
Giuseppe Pinelli e la strage di Piazza Fontana: un caso che divide ancora
Giuseppe Pinelli, ferroviere e attivista anarchico, era un membro del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano. Dopo la bomba esplosa alla Banca Nazionale dell’Agricoltura il 12 dicembre 1969, che causò 17 morti e oltre 80 feriti, Pinelli fu trattenuto illegalmente per oltre 48 ore. La notte del 15 dicembre morì cadendo da una finestra della Questura. La versione ufficiale parlò inizialmente di suicidio, ma le numerose incongruenze nelle testimonianze dei poliziotti presenti alimentarono forti sospetti di omicidio. A oltre cinquant’anni di distanza, il dibattito resta aperto e la vicenda continua a sollevare interrogativi.
Il documentario di Claudia Cipriani: memoria e impegno civile
“PINO. Vita accidentale di un anarchico” non è solo un documentario storico, ma un’opera di denuncia e memoria. Attraverso interviste, ricostruzioni e materiali d’archivio, il film restituisce la dimensione umana di Pinelli, non solo come attivista, ma anche come padre e marito. Un’attenzione particolare è dedicata alla moglie Licia, che per anni ha lottato per riabilitare la memoria del marito e ottenere giustizia.
Un evento di grande valore storico e culturale
La proiezione al Centro Pasolini rappresenta un’importante opportunità per approfondire uno dei capitoli più drammatici della storia italiana. Il film si inserisce in un ampio filone di opere – teatrali, letterarie e cinematografiche – che hanno cercato di fare luce sulla vicenda, tra cui spicca “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo. L’evento si rivolge non solo agli appassionati di cinema, ma anche a storici, studiosi e cittadini interessati a comprendere meglio il passato e il ruolo della memoria nella società contemporanea.
Un appuntamento da non perdere per chiunque voglia riflettere su una delle pagine più oscure della Repubblica Italiana e sulle sue implicazioni ancora attuali.
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