Cinque condanne e due assoluzioni al processo di appello scaturito dall’inchiesta denominata “La carica delle 104”, condotta dalla Digos della Questura di Agrigento, che aveva permesso l’arresto di 13 persone, e la denuncia di altre 88, con l’accusa di associazione a delinquere, falso ideologico, truffa e corruzione. Decine di docenti, e altri impiegati statali, in tanti casi coinvolgendo anche i loro anziani genitori, con la collaborazione di medici corrotti che avrebbero attestato patologie inesistenti, dietro al pagamento di una tangente, negli anni, hanno ottenuto fasulle pensioni d’invalidità, al fine di percepire le agevolazioni della Legge 104. Un imputato ha beneficiato della prescrizione.
La sentenza è stata emessa dai giudici della prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras. In questo troncone erano imputati in 9 (un medico e otto pazienti). Inflitti 2 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno ad Antonia Matina, 65 anni, di Favara, ortopedico (3 anni e 10 mesi in primo grado), e Giuseppa Barragato, 48 anni, di Palma di Montechiaro (3 anni e 10 mesi); 3 anni a Patrizia Ibba, 44 anni, di Raffadali (4 anni e 2 mesi); 4 anni per il fratello Roberto Ibba, 48 anni; 3 anni e 6 mesi a Domenico Giglione, 53 anni, di Raffadali. Eleonora Moscato, 86 anni condannata in primo grado a 3 anni e 10 mesi, è deceduta.
Assolti Vincenzo Gaziano, 69 anni, di Agrigento (3 anni e 6 mesi in primo grado), e Giuseppe Aquilino, 62 anni, di Palma di Montechiaro (3 anni e 6 mesi). Giuseppe Cuffaro, 41 anni, di Raffadali ha beneficiato della prescrizione (1 anno e 4 mesi). Il sostituto procuratore generale Giuseppina Motisi aveva chiesto per tutti la conferma della sentenza di primo grado. L’inchiesta ha già portato a decine di patteggiamenti, ma anche di archiviazioni.