Sono accusati di aver fraudolentemente ottenuto contributi e finanziamenti pubblici, derivanti da rette giornaliere per l’accoglienza di migranti, che sono state però “fittiziamente sostenute ed illecitamente fatturate” ai danni di numerosi enti pubblici, preposti all’erogazione dei contributi, nell’ambito dei progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Ma l’accusa di truffa è caduta in prescrizione, e tra alcuni mesi anche quella di associazione a delinquere. Il processo, scaturito dalla gestione ritenuta illecita di centri di accoglienza per migranti, richiedenti asilo politico, gestiti dall’associazione culturale, la “Omnia Academy”, con sede a Favara, è destinato a non concludersi.
L’udienza di questa mattina, dopo le formalità di apertura del dibattimento da parte della presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, Wilma Angela Mazzara, è stata aggiornata al 20 febbraio.
I quattro imputati sono Francesco Morgante, 55 anni; Anna Maria Nobile, 51 anni; Giovanni Giglia, 59 anni e Giuseppe Butticè, 59 anni; tutti di Favara. I giudici, lo scorso febbraio, avevano già emesso una sentenza di non doversi procedere per i reati di falso e truffa perché prescritti. L’associazione gestiva 15 centri di accoglienza fra le province di Agrigento e Caltanissetta.