I giudici della Corte di Appello di Palermo hanno confermato la sentenza, emessa il 7 gennaio di due anni fa, dal Gup del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, che aveva condannato il costruttore Luigi Francesco Geraci, 78 anni, imprenditore di Sommatino, a 3 mesi di reclusione, per i soli reati di occupazione abusiva di suolo pubblico, e abuso edilizio, nell’ambito dell’inchiesta scaturita dalla realizzazione del porticciolo turistico di Licata. Geraci è stato assolto per abuso di ufficio.
I giudici hanno disposto la demolizione delle opere abusive, realizzate all’interno della struttura. Assolti, dall’accusa di abuso di ufficio, altri tre imputati, l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, 62 anni, Andrea Occhipinti, 53 anni, capo del dipartimento finanziario, e Giuseppa Maria Pia Amato, 63 anni, responsabile del Suap (Sportello attività produttive).
Bartolo Consagra, 44 anni, infine, è stato condannato a un’ammenda per occupazione abusiva di suolo demaniale. Il porticciolo turistico di Licata è stato costruito – secondo l’accusa – con opere illegittime su un’area di proprietà del demanio, dove non era stato autorizzato. Tuttavia non furono commessi brogli da Geraci, titolare della società “Iniziative immobiliari” che ha realizzato il progetto, dal pagamento degli oneri concessori che sono stati quantificati in 7 milioni di euro.
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