
Anche i poliziotti della segreteria provinciale di Agrigento del sindacato di polizia Coisp scendono in piazza e si uniscono simbolicamente a tutti gli uomini e donne della polizia di Stato, in occasione della protesta su scala nazionale per stimolare il Governo ad assumere un serio impegno per il pagamento delle migliaia di ore di lavoro straordinario, che i poliziotti, nel 2018 e sino ad oggi, sono stati obbligati ad effettuare, e che inoltre concretizzi lo stanziamento di risorse adeguate a garantire un dignitoso rinnovo del contratto del personale della polizia di Stato, e delle altre Amministrazioni chiamate a garantire la sicurezza dei cittadini.
“Provvedendo, nondimeno, oltre al mero significativo incremento della voce stipendiale, anche alla rivisitazione dell’emolumento relativo al lavoro straordinario e delle varie indennità che le donne e gli uomini della polizia di Stato percepiscono, oggi in misura assolutamente irrisoria e quasi offensiva, per lo svolgimento di servizi particolari e significativamente pericolosi per la loro incolumità – si legge in una nota della segreteria provinciale Coisp -. Risulta altresì essenziale che il Governo assuma un atteggiamento netto nei confronti della sicurezza del personale in divisa con l’emanazione di ulteriori provvedimenti, oltre quelli definiti con il cosiddetto Decreto Sicurezza bis, volti a far comprendere, anche attraverso la promessa di pesanti sanzioni anche limitative, nell’immediato, della libertà personale, che in questo Paese non è più consentito aggredire, minacciare, offendere un poliziotto.
“Sono altresì indispensabili aggiuntivi equipaggiamenti volti a salvaguardare il più possibile l’incolumità dei poliziotti.
Stante l’assenza, ad oggi, di un interesse concreto diretto a garantire ai poliziotti gli aspetti sopra sinteticamente sottolineati, la manifestazione sopra menzionata si prefigge l’obiettivo di puntualizzare le nostre legittime pretese e far sentire il nostro dissenso verso chi, nei fatti, deve fare il possibile per tutelare i poliziotti e per salvaguardare la loro sicurezza e la loro dignità anche economica”.