Il via libera del governo Schifani trasferisce ai Comuni siciliani le funzioni di polizia amministrativa. A Agrigento gli agenti comunali gestiranno licenze, autorizzazioni e sicurezza per eventi e manifestazioni.
AGRIGENTO – Una riforma storica sta cambiando il volto della polizia amministrativa in Sicilia. Con il via libera del Consiglio dei Ministri allo schema del decreto legislativo del governo Schifani, le funzioni di polizia amministrativa, finora gestite dallo Stato, saranno trasferite ai Comuni, come avviene già nelle Regioni a statuto ordinario dal 1977.
La riforma attua il comma 4 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano e recepisce le disposizioni degli articoli 68 e 69 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, dando ai Comuni il potere di rilasciare licenze e autorizzazioni per spettacoli, manifestazioni pubbliche e attività temporanee, senza dover passare più dalla Prefettura. Per Agrigento, questo significa gestire direttamente eventi come concerti, festival culturali, fiere e mercati, con maggiore rapidità e autonomia.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha commentato: «Finalmente da oggi anche in Sicilia queste funzioni saranno trasferite agli enti locali, come già avviene nel resto d’Italia. La pronuncia della Corte costituzionale del 2023 ha confermato la legittimità del trasferimento e ha dato ulteriore impulso all’approvazione delle norme di attuazione dello Statuto. L’obiettivo è semplificare le procedure di autorizzazione, licenze e concessioni, che finora erano di competenza statale e spesso rallentavano le iniziative sul territorio».
Per il personale comunale e gli agenti della polizia municipale, il trasferimento comporterà responsabilità concrete e operative. Saranno chiamati a verificare che le manifestazioni rispettino le norme di sicurezza e il decoro urbano, a rilasciare le licenze necessarie per eventi pubblici e attività temporanee, e a garantire che le condizioni previste nei permessi siano rispettate durante lo svolgimento degli eventi. Tutti i provvedimenti e le eventuali anomalie dovranno essere comunicati al prefetto, che potrà intervenire per motivi di pubblica sicurezza, mantenendo un livello di supervisione statale.
In pratica, se un’associazione culturale vuole organizzare un concerto o una festa in piazza, non dovrà più rivolgersi alla Prefettura, ma si interfaccerà direttamente con il Comune, che verificherà sicurezza, orari, spazi e requisiti tecnici. Lo stesso vale per eventi gastronomici, mercatini o attività temporanee: gli agenti comunali diventeranno il punto di riferimento diretto per cittadini e operatori.
Il decreto chiarisce anche che il trasferimento non comporterà oneri aggiuntivi per i Comuni o la Regione, perché le nuove funzioni rientrano nelle competenze ordinarie del personale già in servizio. I cittadini, le associazioni e le imprese potranno quindi beneficiare di tempi più rapidi e procedure più semplici, mentre Agrigento potrà gestire autonomamente la sicurezza e il buon svolgimento delle attività sul territorio.
Tuttavia, restano alcune criticità importanti. La gestione diretta delle licenze e delle autorizzazioni da parte dei Comuni potrebbe essere soggetta a possibili condizionamenti politici, con il rischio che le scelte siano influenzate da logiche locali piuttosto che da criteri oggettivi di sicurezza e regolarità. Inoltre, il personale comunale e gli agenti della polizia municipale sono spesso sottodimensionati, e il carico di lavoro derivante dalle nuove competenze potrebbe rivelarsi difficile da sostenere senza un adeguamento delle risorse umane. Sarà quindi fondamentale un equilibrio tra autonomia locale e supervisione statale, per garantire che la riforma produca benefici concreti per cittadini e operatori senza compromettere la sicurezza e la regolarità delle attività sul territorio.
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