Sembrava arrivata la soluzione per gli studenti del plesso di via Cimarra del Politi di Agrigento in protesta da qualche giorno perché chiedono locali sicuri dopo il crollo di calcinacci in sei aule su un totale di 17. I ragazzi hanno chiesto di potere usufruire dei locali in disuso del vicino istituto Foderà. Proposta che è stata accettata dal libero consorzio comunale di Agrigento che ha disposto il trasferimento delle sei classi del Liceo “Politi”. Ma questa soluzione non basta. La Cgil, con il segretario generale, Alfonso Buscemi, accanto agli studenti in protesta, chiede “per il breve e lungo periodo, la sistemazione nella vicina sede del Foderà delle restanti 11 classi di via Cimarra in aggiunta alle 6 già trasferite. “Il verbale dei Vigili- dice il sindacalista- non esclude il ripetersi degli eventi ed in assenza di una relazione tecnica precisa, puntuale e approfondita, il dirigente del Politi ha chiuso quattro dei sei bagni e sei aule oltre a transennare l’entrata principale e a vietare l’utilizzo dei corridoi durante la ricreazione che per forza deve avvenire dentro le aule, vieta l’uso della palestra e la relativa attività motoria degli studenti. Gli alunni, non sentendosi sicuri, si rifiutano di stare in un Istituto- continua Buscemi- che non sentono sicuro, per cui anche questa mattina e per il terzo giorno consecutivo, non entrano in classe”. Nel plesso di via Cimarra sono intervenuti i tecnici del Settore Manutenzione Immobili Scolastici del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che hanno verificato la situazione e preso atto della relazione dei Vigili del Fuoco. Il plesso del “Politi” nel quale si è verificato il distacco dei calcinacci si trova in un immobile privato con contratto di locazione, per cui gli interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino dei soffitti sono a carico dei proprietari. “I tecnici del Libero Consorzio Comunale di Agrigento- hanno precisato dall’ex provincia- hanno verificato anche l’assenza di problemi della stessa natura nelle altre classi dello stesso plesso.” “Ammesso che i lavori siano celeri- afferma ancora la Cgil- si faranno nelle ore pomeridiane per consentire, secondo la loro convinzione, di tenere le lezioni di mattina in aule che nel pomeriggio si trasformeranno in cantiere.” Il sindacato parla di un prossima “mossa” che potrebbe arrivare dai genitori “ potrebbero chiedere agli organi competenti se questo immobile è provvisto di tutte le autorizzazioni di legge necessarie per mantenere le lezioni in quel plesso.”