“E’ assurdo come in piena emergenza estiva, anziché potenziare l’organico con risorse umane per compensare il vuoto di personale operativo, sono state ridotte drasticamente pure le risorse economiche riservate al Comando provinciale di Agrigento, e destinate ai richiami di personale in straordinario. Con squadre sotto numero, si abbassano gli standard di sicurezza e aumentano i rischi di infortuni tra i soccorritori, e conseguentemente non sarebbe garantito un servizio di soccorso ottimale”. A parlare il coordinatore territoriale del sindacato Fns Cisl dei Vigili del fuoco di Agrigento, Diego Motisi. I Vigili del fuoco da settimane fanno avanti, e indietro in emergenze quotidiane per decine e decine di incendi.
“L’amministrazione centrale dei Vigili del fuoco nelle ultime due mobilità nazionali annuali, a seguito di conteggi palesemente errati, non ha mobilitato personale al Comando di Agrigento, anzi ha addirittura certificato un esubero di 5 unità – continua Motisi -. Il Comandante provinciale, fatti i dovuti calcoli ci dava ragione, e proprio da quei calcoli risultava un esubero di personale sulla sede di Lampedusa, e non su terraferma. Oggi Lampedusa, conta 18 unità nel ruolo vigile del fuoco in esubero”.
“Le sedi di terraferma (esclusa Lampedusa) sede centrale Agrigento, e sedi distaccate di Sciacca, Licata, Canicattì e Santa Margherita Belice, hanno un ammanco di personale che oggi si attesta a circa 45 unità, nei vari ruoli e qualifiche operative (capi reparto, capi squadra, vigili), ma fino a pochissimo tempo fa, la carenza era arrivata a 60 unità operative – sottolinea Motisi -. Da oggi in avanti, avremo sempre più spesso, squadre di soccorso ridotte a 4 unità, e la sede centrale, sempre più spesso lavorerà al di sotto dei numeri minimi, non sufficienti a coprire le varie squadre operative; in poche parole, non sempre sarà possibile garantire l’intervento di alcuni mezzi speciali, come autogru, autoscala e autobotti”.