Secondo la Procura, i pennelli a mare, venivano utilizzati per pompare i reflui direttamente in acqua e senza la depurazione necessaria con le condotte si rompevano con troppa frequenza e le centraline di sollevamento andavano in tilt. La Procura sostiene inoltre che i dati di laboratorio, erano rassicuranti perché sarebbero stati truccati, falsificati. Dinanzi alla Giudice per le udienze preliminari del Tribunale Alessandra Vella sono i vertici di Girgenti Acque e dell’Ato idrico, accusati di avere consentito l’utilizzo dei pennelli a mare inquinanti. I reati ipotizzati, si legge in un articolo pubblicato stamattina su La Sicilia, sono il danneggiamento, il getto pericoloso di materiali inquinanti, l’abuso d’ufficio, la truffa, la frode in pubbliche forniture e il falso. Gli imputati sono: Marco Campione, 55 anni, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69 anni ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato; Calogero Sala, 56 anni, direttore tecnico della Girgenti Acque e Bernardo Barone, 64 anni, direttore generale dell’Ato idrico. Nella lista figurano pure Pietro Hamel, 65 anni dirigente tecnico dell’Ato idrico; Rita Vetro, 62 anni, titolare del laboratorio di analisi «BioEco analisi» convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, e Maurizio Carlino, 56 anni, progettista e direttore dei lavori. A scegliere il rito abbreviato sono stati in particolare Rita Vetro e Calogero Sala. Il prossimo 9 e 16 marzo si terranno la requisitoria del pubblico ministero e la discussione degli avvocati.