Senza alcuna autorizzazione, e convinta di farla franca, aveva realizzato abusivamente alcune opere, per completare un’abitazione, in una zona dove insiste il vincolo paesaggistico, sull’isola di Lampedusa. Fermata a lavori quasi ultimati, è stata prima indagata in stato di libertà, qualche giorno fa definitivamente condannata, con il beneficio della sospensione della pena.
A nulla è valsa la demolizione di tutte le opere abusive, e il ripristino dei luoghi. Protagonista della vicenda una toscana, E.T., 52 anni, proprietaria di un immobile sulla più grade delle Pelagie, a cui è stata inflitta la pena di 2 mesi di reclusione, e 12.000 euro di multa, per il reato di violazioni edilizie, per aver realizzato opere abusive, in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, accertati nel febbraio di quattro anni fa.
La Cassazione ha confermato il verdetto del Tribunale di Agrigento. La 52enne, dopo l’accordo tra le parti (difesa e pubblico ministero), aveva patteggiato la pena. Secondo quanto ricostruito, la donna, quale proprietaria del terreno, e committente dei lavori, in assenza di permesso di costruire, aveva realizzato diverse opere, per ultimare una residenza estiva. La scoperta dopo un’ispezione nel cantiere da parte delle forze di polizia.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
