Visite didattiche gratuite e una mostra, canti natalizi e dolci della tradizione, esposti i Vangeli con miniature natalizie, la poesia da cui fu tratta “Tu scendi dalle stelle” e un inedito opuscolo sulle feste, firmato da Giuseppe Pitrè (sotto pseudonimo). Sarà un programma di eventi ad animare le festività natalizie alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento. Visitabile dall’11 dicembre al 3 gennaio prossimo, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00; mercoledì 9.00 13.00 e 15.30 17.30, un’esposizione di volumi seicenteschi e settecenteschi con miniature natalizie. La vita di San Francesco, il santo poverello che ideò il primo presepe a Greccio; i volumi di Sant’Alfonso Maria de ‘Liguori con sua poesia natalizia Tu scendi dalle stelle, da cui nacque poi il famoso canto di natale; e molto altro), oltre alla stampa su pannelli di un raro opuscolo di fine Ottocento sulla tradizione natalizia siciliana, “La festa del Natale in Sicilia” di Hernandez de Moreno sotto il cui nome si nascondeva Giuseppe Pitrè: sulla copertina è presente una dedica del Pitrè alla figlia Rosina. Visitabile , sempre nello stesso periodo, la mostra “Natale tra le righe”: un’ occasione per poter sfogliare il Natale in biblioteca. A integrare la mostra, dei pannelli con delle riproduzioni di un opuscolo di fine Ottocento sulla tradizione natalizia in Sicilia e un video con immagini, brani e letture per immergersi in un’avvolgente atmosfera e vivere lo spirito e la magia del Natale. In occasione della mostra Natale tra le righe, l’11, il 18 e il 27 dicembre prossimo, una visita guidata che condurrà alla scoperta della storia della biblioteca Lucchesiana e del rapporto del fondatore Andrea Lucchesi Palli con Alfonso Maria de’ Liguori, santo napoletano e autore nel 1754 del più celebre canto natalizio d’Italia, Tu scendi dalle stelle. L’incontro proseguirà con un focus sul presepe vivente, la rappresentazione della Natività ideata da San Francesco d’Assisi a Greccio nel 1223. A concludere un approfondimento sulle tradizioni del Natale in Sicilia attraverso la lettura su dei pannelli di un raro opuscolo illustrato di fine Ottocento ad opera, sotto pseudonimo, dell’antropologo Giuseppe Pitrè.
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