Gaetano Maria Di Giovanni in custodia cautelare in seguito a un’indagine anti-corruzione condotta nella regione
Nell’alba di oggi, la Compagnia di Agrigento ha fornito supporto alla Compagnia di Partinico nell’esecuzione di un’ordinanza cautelare in carcere ai danni di Gaetano Maria Di Giovanni, comandante della polizia locale di Agrigento e Capo di Gabinetto presso il Comune di Agrigento. Di Giovanni è stato arrestato per il reato di corruzione. L’azione rientra in una più ampia operazione condotta dalla Compagnia di Partinico, che ha coinvolto anche altre persone sottoposte a misure cautelari. Al momento, i dettagli specifici dell’ordinanza non sono stati resi disponibili al pubblico.
Ricordiamo che nel maggio del 2022, i carabinieri di Partinico – coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo – avevano acquisito, dopo circa 6 ore di controlli e ispezioni, una “montagna” di faldoni e supporti informatici in uno degli uffici, quello del dirigente del distretto socio-sanitario D1 di cui Agrigento è capofila, al terzo piano di palazzo dei Giganti. Questo evento potrebbe essere legato alle attuali indagini in corso. L’arresto del comandante della polizia locale ha destato scalpore nella comunità di Agrigento, suscitando interrogativi sulle pratiche etiche e legali all’interno del Municipio. Le autorità locali hanno rilasciato poche informazioni, ma si prevede che ulteriori sviluppi siano resi noti nel corso delle indagini in corso.
In carcere sono finiti: Giuseppe Gaglio, legale rappresentante e presidente del Consiglio di amministrazione della cooperativa “Nido d’Argento”; Massimiliano Terzo, dipendente della coop; Gaetano Di Giovanni dirigente del distretto socio sanitario di Agrigento e capo dei vigili urbano della Città dei Templi. I domiciliari disposti per Giuseppe Chiaramonte e Francesco Chiavello, dipendente ed ex dipendente della “Nido D’Argento”, per l’ex sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo, per Maria Pia Falco, istruttore direttivo al Comune di Marsala e Aldo Raimondi, responsabile del settore Politiche Sociali e Culturali del Comune di San Cataldo.
Un sesto destinatario degli arresti domiciliari è ancora ricercato. La sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio è stata invece notificata a Maria Rita Milazzo, dirigente del Comune di Balestrate, Michela Sclafani, funzionaria dell’ufficio direzione Politiche sociali della Città Metropolitana di Palermo e Antonino Geraci, presidente della commissione aggiudicatrice nella gara per l’affidamento della gestione e realizzazione “Azione A Rafforzamento dei Servizi Sociali”. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata alla corruzione, corruzione, turbata libertà degli incanti e istigazione alla corruzione.
La sede della Nido D’Argento e le cooperative “Medea” ed “Antropos” – secondo l’accusa – costituivano le basi logistiche dell’associazione criminale e le sedi degli incontri tra Gaglio e i suoi e i dirigenti collusi.
Per gli inquirenti il dirigente del distretto socio sanitario di Agrigento, Gaetano Di Giovanni, da poche settimane tornato comandante dei vigili urbani, avrebbe favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti, per un totale di 204.051 euro, alla società “Medea” controllata da Gaglio e dei servizi socio-assistenziali nei comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento, per un importo complessivo di 89.355 alla Nido D’Argento, in cambio di 7mila 500 euro in tre tranche.
“Esprimo incondizionata, e senza riserve, fiducia nel lavoro della magistratura, che, indubbiamente, eserciterà il proprio corso investigativo secondo legge. Allo stesso tempo auspico che il dottor Gaetano Di Giovanni dimostri la correttezza del proprio operato”. Così il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, interviene a seguito della notifica di una misura di custodia cautelare a carico del dirigente comunale, Gaetano Di Giovanni.
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