LICATA. La città di Licata si è svegliata “sommersa” dalla spazzatura. Si è tenuta, infatti, regolarmente la giornata di sciopero degli operatori ecologici del cantiere di Licata. Sono in tutto 42 gli operai che hanno incrociato le braccia. A proclamare lo sciopero è stata la segreteria provinciale della Cgil funzione pubblica di Agrigento. Gli operatori ecologici protestano perchè, sostengono, ricevono in ritardo lo stipendio, compreso quello dell’appena trascorso mese di ottobre, ed avanzano inoltre tutta una serie di altre richieste all’Associazione temporanea di imprese che a Licata gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I disagi per la mancata raccolta dei rifiuti, e di conseguenza i cassonetti pieni, ci sono stati. Nonostante lo sciopero non sono arrivate notizie attendibili ai dipendenti ed all’organizzazione sindacale sui mandati di pagamento che il Comune deve spiccare. E questo non esclude altre forme di protesta. Il segretario della Cgil Funzione pubblica, Enzo Iacono ha spiegato: “le spettanze non sono mai state con puntualità, anzi il versamento avviene sempre dopo assemblee o scioperi. Il termine per il versamento della mensilità di ottobre (scadenza il 27 del mese), è ampiamente scaduto e addirittura non sarebbero state versate le quote del Trattamento di fine rapporto, il Tfr, nei fondi. Inoltre non viene liquidato lo straordinario effettuato e non è stata ancora risolta la questione dei lavoratori con mansioni ridotte che ancora non hanno trovato collocazione nel servizio. Giudichiamo la situazione molto grave ed esprimiamo preoccupazione per questi lavoratori”. “Il Comune ha predisposto i mandati di pagamento – ha detto il sindaco Pino Galanti. I soldi sono stati girati alla Srr che provvederà a sua volta a trasferirli sul conto della società Licata ambiente. Questione di qualche giorno e i soldi saranno accreditati sui conti dei dipendenti”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp