La Corte di Cassazione, accogliendo i ricorsi del procuratore generale e dell’avvocato di parte civile Giovanni Castronovo, ha annullato la sentenza di secondo grado con cui era stato assolto l’imprenditore Angelo Scopelliti, 74 anni, legale rappresentante della societa’ Agriscia per la morte di Liborio Di Vincenzo, operaio di 47 anni, deceduto in seguito all’esplosione verificatasi nell’officina del centro di distribuzione di riviste “Agriscia” di contrada “San Benedetto” ad Agrigento nel 2010.
I giudici ermellini hanno così disposto un altro processo a carico di Scopelliti che si dovrà celebrare davanti ad un’altra sezione della Corte di Appello di Palermo. L’accusa è omicidio colposo. In primo grado l’imprenditore era stato condannato a 9 mesi di reclusione. Il verdetto fu poi ribaltato lo scorso anno dalla Corte di Appello di Palermo che ne aveva disposto invece l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste”. Adesso, invece, i giudici ermellini hanno deciso per un nuovo processo.