La badante ventiseienne della Romania, Nicoleta Mihaela Dana Chita, conosciuta da tutti con il nome di Emmy, accusata dell’omicidio dell’89enne pensionato di Palma di Montechiaro, Michelangelo Marchese, soffocato e ucciso durante una rapina in casa, resta detenuta nella Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, che non ha convalidato il fermo, ma ha applicato lo stesso la misura cautelare in carcere.
Durante l’interrogatorio, è rimasta in silenzio, e si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La donna è difesa dall’avvocato Angelo Asaro. Le ipotesi di reato contestate sono: omicidio volontario aggravato e rapina. A tradire la romena, che era stata assunta appena 24 ore prima del delitto, l’auto portata via, e consegnata ad un conoscente pregiudicato di Canicattì, e le impronte lasciate, e ritrovate dagli esperti del Ris di Messina, sui cassetti di un mobile della camera da letto.
Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, e della Compagnia di Licata, hanno permesso di chiudere il cerchio, e nei suoi confronti il procuratore capo Luigi Patronaggio e il sostituto Chiara Bisso, hanno spiccato un provvedimento di fermo di indiziato di delitto.
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