I pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Agrigento, Alessia Battaglia e Gaspare Bentivegna, hanno chiesto la condanna a 28 anni di reclusione per l’accusa di omicidio volontario nei confronti del pensionato settantenne di Racalmuto, Calogero Pietro Falco Abramo, ritenuto l’autore dell’uccisione del diciassettenne di Palma di Montechiaro, Antonio Morgana.
Il processo, in corso di svolgimento davanti alla corte di assise del Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Miceli, è stato aggiornato al 22 maggio per l’arringa di parte civile dell’avvocato Santo Lucia e quella dei difensori dell’imputato, gli avvocati Salvatore Maurizio Buggea e Salvatore Virciglio.
Il ragazzino sarebbe stato ucciso a colpi di pistola perché sospettato, insieme ad alcuni amici, di avere rubato all’interno dell’abitazione, di contrada “Ciotta” a Palma di Montechiaro, di proprietà dell’imputato dalla quale, la mattina del 23 ottobre del 2013, furono rubati televisori e altri oggetti. Al racalmutese si contesta l’accusa di omicidio aggravato e tentato omicidio ai danni dei quattro amici della vittima. L’omicidio di Antonio Morgana è stato commesso la sera di quel 23 ottobre.
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