Oltre 200 Sacerdoti nella Cattedrale di Agrigento per la Messa crismale nella serata del mercoledì santo
La Messa del Crisma, o Messa Crismale, è la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo nella cattedrale generalmente il mattino del giovedì santo, ma è consentito anche il pomeriggio del mercoledì santo
Quello che è avvenuto ad Agrigento, per la seconda volta anche quest’anno, in una Cattedrale gremita da fedeli, provenienti da tutte le parti della nostra vasta arcidiocesi.
Ricordiamo che i giorni del lunedì, martedì e mercoledì della Settimana Santa sono considerati gli ultimi giorni della Quaresima, durata 40 giorni, a cui seguono i tre giorni del giovedì, venerdì e sabato della Settimana Santa, che costituiscono il Triduo Sacro, a cui segue la Veglia Pasquale e quindi con la Domenica di Pasqua.
Nella serata del mercoledì santo, questa Messa Crismale, vuole significare anche l’unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio vescovo; perciò oltre ai laici, sono invitati tutti i membri del clero diocesano, presbiteri e diaconi.
La Messa Crismale, presieduta dall’arcivescovo-metropolita S. E. Mons. Alessandro Damiano è stata concelebrata da oltre duecento presbiteri, ed è servita per la benedizione degli Oli sacri, cioè, l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni ed il sacro crisma. Un importantissimo e fondamentale momento questo della vita di una Chiesa locale, quando il Presbiterio diocesano si ritrova unito, attorno al proprio Vescovo oltre che per concludere la Quaresima e per la benedizione degli Oli sacri, anche per rinnovare le promesse sacerdotali; cioè quegli impegni di servizio al popolo di Dio, assunti nel giorno della sacra Ordinazione.
Significativa in questo senso la domanda specifica che il Vescovo Alessandro ha rivolto a tutto il presbiterio, così formulata: “ Volete unirvi e conformarvi al Signore Gesù, rinunciando a voi stessi e rinnovando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo avete assunto con gioia verso la sua Chiesa nel giorno della vostra ordinazione sacerdotale ?”…..E la risposta personale e corale dei preti è stata: “Sì, lo voglio”.
Ricordiamo che nei primi tre giorni della Settimana Santa, la prima lettura della Messa ci ha riportato nell’ordine i prime tre carmi del “servo sofferente” del libro biblico del profeta Isaia, mentre il quarto carme verrà proclamato nella liturgia del Venerdì santo. Cioè, in questi giorni di immediata preparazione al Triduo sacro, la Chiesa ha voluto prepararci a cogliere nella passione del Signore, la realizzazione delle profezie messianiche.
Il Triduo Pasquale che inizia domani con la Messa vespertina della Cena del Signore, ha il suo centro nella Veglia pasquale e nella Domenica di Pasqua.
Intanto, nel pomeriggio di questo Giovedì Santo, entreremo nel Cenacolo per accogliere il dono straordinario dell’Eucarestia, del Sacerdozio e del comandamento nuovo: “amatevi come io ho amato voi”. Il Venerdì Santo, ripercorreremo la via dolorosa che porta al Calvario, dove Cristo consuma il suo sacrificio. Sabato santo, attenderemo in silenzio di introdurci nella solenne Veglia Pasquale.
In questo cammino penitenziale e di fede, ci accompagna, quella donna-madre forte che è la Vergine Maria di Nazareth, rimasta sempre fedele accanto al Figlio nei giorni della Passione, sino ai piedi della Croce, quando tra gli apostoli c’è il solo Giovanni.
Siano loro, Maria SS. e l’apostolo Giovanni, ad insegnarci ad amare sino alla fine, seguendo le orme di Gesù, che con la sua morte e la sua risurrezione ha salvato il mondo.
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