Era sotto processo da ben sette anni per una vicenda di bancarotta fraudolenta venendo condannato in tutti i gradi di giudizio a tre anni e sei mesi di reclusione. Ma il diretto interessato non lo sapeva. Almeno fino a quando i carabinieri non gli hanno bussato alla porta di casa per notificargli l’ordine di esecuzione della pena. Il protagonista di questa singolare e incredibile vicenda giudiziaria è un imprenditore di Favara, Bruno Milazzo, di 60 anni. L’uomo ha rischiato di essere arrestato per una svista processuale.
Il favarese era finito a processo senza potersi difendere dalle accuse per un errore della cancelleria del Tribunale di Parma che aveva inviato l’avvio del procedimento a suo carico ad un legale che però niente aveva a che fare con l’imputato. In seguito il sessantenne era anche stato rinviato a giudizio con l’iter processuale che si era concluso in tutti i tre gradi di giudizio, appunto, con una condanna. Dopo la scoperta il favarese ha chiamato il suo legale, l’avvocato Angelo Nicotra, chiedendo la revoca della sentenza alla Corte di Appello di Bologna.
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