Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha assolto un agrigentino S.N., 48enne, titolare di un Bed & Breakfast a San Leone, denunciato lo scorso anno dalla polizia di Stato, perché in più occasioni non aveva comunicato i nominativi delle persone alloggiate alla Questura, in violazione delle prescrizioni del Tulps.
Accolte le tesi del legale difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Bruccoleri. Il Pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione. Il 48enne doveva rispondere di omissione di comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza.
Il “Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza” prevede infatti l’obbligo, per i gestori delle strutture ricettive, di comunicare alla Questura di competenza, i nominativi delle persone, che vi prendono alloggio, e da tempo è stata definita la trasmissione dei dati via telematica, abolendo la vecchia “schedina” cartacea.
La Procura a carico dell’operatore turistico, lo scorso anno, aveva applicato il decreto penale di condanna. Dopo l’opposizione dell’avv. Bruccoleri, il gip Francesco Provenzano ha disposto il giudizio immediato, e l’avvio del dibattimento. Secondo l’accusa l’imputato aveva omesso di comunicare alla Questura le generalità degli alloggiati negli anni 2017 e 2018. Il Tribunale ha dato ragione al 48enne, e ha deciso per l’assoluzione.
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