Non ci resta che piangere: trama, cast e location nelle strade statali agrigentine. Può una strada statale come la SS 640 – Caltanissetta – Agrigento – Porto Empedocle, essere tranciata di netto e abbandonata per anni? Nel territorio agrigentino – sebbene a due passi dalla Casa che ha dato i natali a Luigi Pirandello- è possibile. Eppure, nonostante tutto, a tanto degrado, indifferenza e abbandono non riusciamo a farci il callo. Se fossimo stati nel periodo bellico, la chiusura del viadotto Maddalusa – che di fatto interrompe la famosa statale detta anche “strada degli scrittori”- avrebbe avuto una rilevanza strategica per interrompere ed ostacolare lo sbarco degli alleati che da lì a poco sarebbero arrivati per “liberare” la Sicilia. Ma questa è un’altra storia. Il fatto è invece che il Viadotto Maddalusa è chiuso e la vicenda adesso è approdata all’Ars: “Inconcepibile che Agrigento2025 abbia infrastrutture ridotte ad un colabrodo”. I deputati regionali Ismaele La Vardera, Cateno De Luca, Ludovico Balsamo, Salvatore Geraci, Alessandro Leo, Giuseppe Lombardo, Matteo Sciotto e Davide Vasta, hanno presentato un’interrogazione per sollecitare il ripristino della viabilità del viadotto Maddalusa sito ad Agrigento in contrada Kaos, lungo la strada statale 640 e d’incrocio con la statale 115. E Mentre Claudio Lombardo di Legambiente sollecita la demolizione dell’opera che affonderebbe i piloni in una falda acquifera, il coordinatore provinciale delle liste di Cateno De Luca, Sud chiama Nord e Sicilia Vera, Giuseppe Di Rosa, sottolinea come l’Anas non abbia a cuore le strade del territorio della città dei templi. Dopo la vicenda del Petrusa – ricostruito dopo anni e per il quale c’è voluta perfino una marica promossa dal Cartello Sociale – dopo la chiusura e la paventata demolizione del Viadotto Akragas, altre eterne incompiute e strade pericolose e abbandonate, è inconcepibile che, per ricordare le parole dell’onorevole La Vardera “la provincia che ospiterà la prossima capitale della Cultura abbia le infrastrutture ridotte ad un colabrodo”. Questo viadotto è fondamentale per i cittadini che giornalmente si spostano verso Gela. I lavori risultano essere fermi da anni ormai e l’unica a pagarne le conseguenze è sempre e solo la cittadinanza”.