Tentativo di drogare il voto di Palermo a favore di una lista. Così si potrebbe leggere la nomina di Alessandro Aricò, coordinatore di Diventerà Bellissima, fedelissimo del Presidente Nello Musumeci, al posto di Roberto Lagalla (entrato in giunta in quota Popolari e autonomisti e poi transitato nell’Udc). Una decisione che avrebbe creato scompiglio sia tra i centristi che tra altri esponenti della maggioranza tanto da essere letta come l’ultima goccia che fa traboccare il vaso.
A sottolineare i malumori, le dichiarazioni del leader di “Prima l’Italia”, l’agrigentino Carmelo Pullara. “Musumeci – afferma il presidente della commissioni per le leggi speciali all’Ars – con la nomina del capo gruppo del suo partito ad assessore per la formazione ed istruzione, ha finalmente gettato la maschera. Fin dall’inizio utilizzando il voto ricevuto grazie al sostegno di un intera coalizione ha occupato militarmente la regione siciliana.
Oltre alle ovvie perplessità politiche, le stesse aumentano per una nomina palermitana fatta a 4 giorni dal voto per le comunali nella città capoluogo cercando di avere un maggior appeal per il proprio partito, tra l’altro non mi pare che questa nomina nasca, in raccordo preventivo con gli alleati. Ritengo, quindi, conclude l’agrigentino, che possa determinare negli alleati stessi azioni dalle estreme conseguenze politiche portando Musumeci e il suo cerchio magico ad aumentarne l’isolamento”.
Esponente di Diventerà Bellissima, il movimento politico dell’inquilino di Palazzo D’Orleans, Aricò è l’uomo di Musumeci a Palermo. Nel 2012 è stato nominato assessore regionale del Territorio e dell’ambiente del governo presieduto da Raffaele Lombardo. Ha svolto l’ incarico fino ad ottobre 2012.
Comunicato stampa 7 giugno 2022
Forza Italia-Prima l’Italia -Noi con l’Italia-Autonomisti
Congratulazioni ad Aricó per la sua nomina ad assessore. Musumeci, in piena campagna elettorale, sceglie l’autoreferenzialità alla collegialità. Nulla di nuovo’
‘La nomina di Alessandro Aricó – persona rispettabilissima – ad assessore alla Formazione alla vigilia delle elezioni Amministrative non è solo inopportuna da un punto di vista politico ma conferma, qualora ve ne fosse bisogno, la deriva presa da Musumeci che sceglie ancora una volta il modello dell’uomo solo al comando piuttosto che il dialogo con chi lo ha eletto e sostenuto’. Nino Minardo (Prima l’Italia), Gianfranco Miccichè (FI)Massimo Dell’Utri, Noi con l’Italia, Roberto Di Mauro (Autonomisti)
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