Il presidente della Regione, Nello Musumeci, rilancia sulla realizzazione di un rigassificatore a Porto Empedocle. “Il mio governo, già prima che scoppiasse la guerra, ha preparato un piano energetico. Il rigassificatore di Porto Empedocle è stato messo in naftalina per sette/otto anni, anche perché le comunità locali non sempre sono state sufficientemente informate”. Queste le parole del governatore intervenendo a Omnibus su La7.“C’è una condizione di allarme in una parte della comunità che va neutralizzata con una campagna di comunicazione seria, credibile per far capire che il rigassificatore a Porto Empedocle o nell’area siracusana di Priolo, per fare un altro esempio, non può e non deve costituire un pregiudizio per la salute delle comunità”, ha aggiunto il presidente della Regione siciliana.“Serve capire quanto si possa avviare celermente questa procedura per ridurre il divario rispetto al fabbisogno. La Sicilia è disposta a fare da tramite a patto che ci sia una misura compensativa. Prosegue Musuemci -. In Sicilia approdano due gasdotti (a Gela e a Mazara del Vallo) che portano il gas dall’Africa, ma nell’Isola ci sono anche giacimenti al largo che però non vengono sfruttati al massimo delle loro capacità”.
Nel frattempo la Camera dei Deputati ha bocciato, un ordine del giorno presentato dal deputato agrigentino, Michele Sodano, contro i lavori di costruzione del rigassificatore a Porto Empedocle. Hanno votato no all’iniziativa di Sodano il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Michele Sodano tuona: “Il Governo Regionale non si è mai pronunciato in queste settimane sulla questione di Porto Empedocle. Non ha neanche fissato una discussione sul tema in Commissione Cultura all’Assemblea Regionale, visto che il cantiere sorgerebbe a pochi chilometri da Punta Bianca, Scala dei Turchi, Parco letterario Luigi Pirandello e soprattutto dal sito UNESCO Valle dei Templi di Agrigento. Il rigassificatore vieterebbe l’accesso al mare di una larghissima parte di fascia costiera, maggiormente votata alla fruizione pubblica, rispetto che all’industria. I cittadini contrari al rigassificatore sono poco informati? Purtroppo, caro Presidente Musumeci, sembra lei la persona poco informata, ignorando tutti gli elementi che hanno fermato il primo maldestro tentativo di far sorgere il rigassificatore a Porto Empedocle. I rigassificatori a circuito aperto, come quello previsto dall’Enel per Porto Empedocle, prevedono lo scarico a mare di enormi quantità di acqua, precedentemente usata per rigassificare il gnl, nella misura di circa 600 mila metri cubi al giorno; a questa mole di acqua viene aggiunto cloro, il quale a sua volta comporta il rilascio di sostanze tossiche e mutagene, i cloroderivati organici, direttamente in mare. L’acqua rilasciata, inoltre, abbassa la temperatura del mare di almeno un grado, modificando gli equilibri di fauna e flora. C’è il discorso, poi, delle emissioni e la questione sicurezza. Il rigassificatore di Porto Empedocle sorgerà vicino alla città di Camilleri. Dei tre rigassificatori esistenti in Italia- conclude Sodano- soltanto uno è in shore, quello di La Spezia, che, in ragione della sua vicinanza al centro abitato ha una capacità inferiore del 50% rispetto a quello previsto per la struttura di Porto Empedocle.” Nel frattempo il soprintendente di Agrigento, Michele Benfari, ha risposto ad un’interrogazione dell’Ufficio Unesco del Ministero alla Cultura, e, in sintesi, ha scritto: “Attualmente non esiste in nessun ufficio della Soprintendenza di Agrigento alcun procedimento in corso per il rilascio di nuovi pareri sul rigassificatore a Porto Empedocle. Eventualmente tali pareri non potranno prescindere dal contrasto del progetto con le norme previste dal Piano di tutela del Parco archeologico della Valle dei Templi, recepite dal vigente Piano paesaggistico regionale del territorio di Agrigento. E tale raggio di tutela si estende da Agrigento fino al promontorio di Capo Rossello a Realmonte cavalcando la Scala dei Turchi. E’ stata accantonata la parentesi dello sviluppo industriale degli anni ’60 del secolo scorso. Adesso a Porto Empedocle approdano le navi crociera, si moltiplicano le strutture ricettive fino a Realmonte, e si asseconda e consolida sempre più la vocazione turistica della zona. Ovviamente con tutto ciò si scontra il progetto del rigassificatore, in riferimento soprattutto all’approdo delle navi gasiere, che determina il blocco a tutte le altre imbarcazioni in un ampio raggio intorno al porto. Altro che navi da crociera e vocazione turistica”. In conclusione: se la Soprintendenza di Agrigento dovesse essere nuovamente investita per un parere sulla costruzione del rigassificatore, la sua risposta sarà “no”.
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