Il pubblico ministero della Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo, Massimo Russo, ha chiesto il rinvio a giudizio di due ventiseienni, coinvolti nell’inchiesta scaturita dalla morte per suicidio di una sedicenne agrigentina, dopo essere stata costretta a fare sesso di gruppo. Il 10 ottobre, davanti al Gup del Tribunale di Palermo Antonina Pardo, si aprirà l’udienza preliminare. I due all’epoca dei fatti, fra il 2014 e il 2015, non avevano ancora compiuto 18 anni.
Oltre ai due ex minorenni, che hanno nominato come difensori gli avvocati Daniela Posante e Marco Giglio, sono coinvolti altri due ragazzi, più grandi di pochi mesi, nei cui confronti ha proceduto la Procura ordinaria di Palermo, essendo sempre stati maggiorenni, e ha chiesto da tempo il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare a loro carico, invece, è in programma il 4 ottobre.
Sono tutti accusati di violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico. La ragazzina aveva annunciato il suo gesto con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Il corpo senza vita, poi, è stato ritrovato sotto il muraglione della Rupe Atenea, dove si era lanciata nel vuoto. A fare luce sulla vicenda le indagini della Squadra Mobile di Agrigento.
Gli agenti hanno scoperto alcuni video che immortalavano la sedicenne mentre faceva sesso di gruppo con quattro giovani. La ragazzina nonostante avesse manifestato il suo dissenso, sarebbe stata costretta, a turno, a subire rapporti sessuali. Due le aggravanti contestate: l’avere realizzato i video con una minore di 16 anni e l’averlo commesso in più persone riunite.
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