Ieri a Montevago sopralluogo dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone al cantiere della vecchia Chiesa Madre distrutta dal terremoto del ’68 dove sono in corso i lavori di recupero e catalogazione. “L’assessore ha annunciato un nuovo finanziamento di circa un milione e mezzo di euro per la messa in sicurezza e la fruibilità a fini turistici. Ringrazio il governo regionale per l’attenzione nei confronti dei centri del Belìce”, ha detto il deputato regionale Margherita La Rocca Ruvolo.
“Come governo regionale – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone a margine del sopralluogo – a Montevago abbiamo voluto investire nella riqualificazione e nella riscoperta di una parte importante della vita ante terremoto. E questa meravigliosa chiesa Madre l’abbiamo riportata alla luce per restituirla alla fruizione di tutti i cittadini di Montevago e non solo. Questo proprio perché dalla propria storia, dalla propria memoria, deve nascere anche una prospettiva il futuri, per tanti giovani che devono comprendere come si viveva in questa meravigliosa cittadina. Il nostro impegno è stato prima per riportare alla luce dalle macerie questa meravigliosa struttura religiosa dopo invece c’è un secondo finanziamento di circa un milione e mezzo di euro che servirà per metterla ulteriormente in sicurezza, per sistemarla e per preservarla per i prossimi decenni”.
Inoltre, l’assessore Falcone ha annunciato che “saranno riqualificate le palazzine di edilizia popolare di via 15 Gennaio. La riqualificazione urbana – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone a margine del sopralluogo – passa anche dalla riqualificazione abitativa, da una importante politica abitativa soprattutto di quegli immobili di edilizia residenziale economica, come quelli che abbiamo nel nuovo centro di Montevago. Abbiamo preso un impegno, ritorneremo fra alcuni mesi qua a Montevago quando porteremo il decreto di finanziamento degli immobili di via 15 Gennaio, le due stecche che saranno riqualificate nella parte esterna, quindi tutti i prospetti ma anche gli accessori esterni e in più anche ad uno sguardo agli infissi. Insomma vogliamo rendere più vivibile e migliora la qualità della vita di queste persone che abitano in queste palazzine”.
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