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Home » Animali » Modifiche al Calendario venatorio in Sicilia: autorizzato l’abbattimento di 167 esemplari di Lepre italica

Modifiche al Calendario venatorio in Sicilia: autorizzato l’abbattimento di 167 esemplari di Lepre italica

21 Ottobre 2023
in Animali
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L’Assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino, ha emesso un decreto che apporta modifiche al “Calendario venatorio 2023-24” in Sicilia. Questo decreto autorizza l’abbattimento di 167 esemplari di Lepre italica (Lepus corsicanus) da parte di 152 cacciatori abilitati dalla Regione nell’ambito di un “prelievo sperimentale” organizzato dalla Federcaccia. Secondo quanto riportato dal WWF, ciò significa che verranno abbattute in media 1,09 lepri per cacciatore. Questa attività di caccia si svolgerà dal 23 ottobre al 30 novembre nelle province di Agrigento (42 lepri), Caltanissetta (3 lepri), Catania (64 lepri), Siracusa (51 lepri) e Trapani (7 lepri).

Il WWF ha espresso profonda preoccupazione riguardo a questa decisione, considerandola scandalosa. La Lepre italica è una sottospecie endemica dell’Italia centro-meridionale e della Sicilia. La popolazione più numerosa al mondo di questa specie si trova proprio in Sicilia, mentre nelle regioni continentali, come l’Appennino abruzzese, la Toscana, il Lazio, la Campania, la Basilicata, la Puglia e la Calabria, le popolazioni sono frammentate e a rischio. La Lepre italica rappresenta una specie di grande valore per la biodiversità e dovrebbe essere oggetto di rigorosa protezione e conservazione, piuttosto che essere oggetto di caccia per il divertimento dei cacciatori.

Ennio Bonfanti, responsabile ‘fauna’ del WWF Sicilia, ha denunciato questa decisione, evidenziando una contraddizione sorprendente: da un lato, la Regione ha dichiarato lo “stato di calamità” a causa del grave rischio di incendi dovuto alle condizioni meteoclimatiche eccezionali in Sicilia, mentre, contemporaneamente, ha firmato un decreto che amplia la caccia, includendo una nuova specie nel carniere dei cacciatori. Il WWF ritiene che questa sia una scelta incomprensibile e scandalosa, contraria alla tutela della natura e alla conservazione della fauna, e ha precedentemente appellato a sospendere la stagione venatoria per motivi analoghi a quelli che hanno portato alla dichiarazione dello “stato di calamità e emergenza nazionale” da parte della Regione già ad agosto.

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