Il mondo del lavoro è attualmente immerso in un periodo di significative evoluzioni, influenzate da una combinazione di fattori. Avanzamenti tecnologici e profonde trasformazioni socioeconomiche stanno infatti ridefinendo le tradizionali dinamiche occupazionali.
Nel dettaglio, per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, gli ultimi dati rilasciati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) hanno dimostrato che l’automazione e l’integrazione di tecnologie avanzate potrebbero portare alla sostituzione di oltre il 20% delle attività lavorative attuali nei prossimi dieci anni.
Tuttavia, queste dinamiche non sono gli unici catalizzatori di cambiamento. Infatti, anche la globalizzazione, con la sua interconnessione crescente, introduce nuove sfide per le aziende, che devono adattarsi ai continui mutamenti di un mercato globale in costante evoluzione.
In questo scenario complesso, i datori di lavoro sono chiamati ad affrontare nuovi rischi e vulnerabilità, anche in riferimento ai comportamenti dei propri dipendenti. Infatti, nonostante la maggior parte dei lavoratori si dimostri onesta e impegnata, si assiste a un incremento dei casi in cui alcuni dipendenti compiono abusi, arrecando danni significativi alle aziende.
Comportamenti scorretti dei lavoratori in aumento
Negli ultimi tempi, i casi di comportamenti scorretti da parte dei lavoratori sono in aumento. Infatti, secondo una ricerca condotta dall’Associazione delle Società Italiane di Consulenza del Lavoro (Assolavoro), circa il 5% delle imprese italiane ha segnalato casi di frode interna o abusi da parte dei propri dipendenti. E tali abusi possono manifestarsi in forme diverse, tra cui falsificazioni di documenti, assenteismo ingiustificato, furti e sfruttamento improprio dei vantaggi concessi dalla legislazione sui diritti dei lavoratori.
Rispetto quest’ultimo punto, infatti, si rileva che un settore particolarmente delicato, in cui emergono spesso abusi, riguarda l’utilizzo della Legge 104. Si tratta di una disposizione normativa che consente ai lavoratori di godere di alcune giornate retribuite da dedicare alla cura e all’assistenza dei parenti malati, al fine di tutelare i diritti delle persone con disabilità.
Purtroppo, però, la gestione di tali permessi non è virtuosa come dovrebbe. Infatti, secondo l’Associazione Nazionale per il Lavoro delle Persone con Disabilità (ANFFAS), circa il 15% delle richieste di agevolazioni previste dalla Legge 104 presenta elementi di falsità o esagerazione delle condizioni di disabilità.
Come è facilmente intuibile, tale fenomeno genera oneri finanziari e organizzativi significativi per le imprese, danneggiando sia le aziende stesse sia le persone che realmente necessitano di tali agevolazioni.
Fortunatamente, agenzie specializzate in investigazioni aziendali, come INSIDE, offrono un supporto cruciale e si impegnano a effettuare indagini contro gli abusi sulla legge 104.
Con una solida presenza in Italia e all’estero dal 2014, INSIDE protegge gli imprenditori dai comportamenti disonesti dei propri lavoratori, garantendo indagini tempestive e rispettose delle normative legali. Inoltre, come afferma Antonio Piccinni – Head of Operations – Investigations Unit di INSIDE – INTELLIGENCE & SECURITY INVESTIGATIONS: “la fase di raccolta di prove solide, eseguita da professionisti del settore, si rivela fondamentale per la tutela del datore di lavoro, specialmente in contesti legali.”
Dipendenti infedeli: quale tutela per gli imprenditori?
Di fronte a queste sfide, i datori di lavoro stanno cercando sempre più soluzioni per proteggere i propri interessi. E, in questo contesto, le agenzie di investigazioni stanno diventando sempre più importanti.
I dati mostrano, infatti, che dal 2020, si è registrato un notevole aumento delle richieste di indagini su dipendenti infedeli, indicando che questo fenomeno persiste indipendentemente dalle circostanze e sfatando l’idea iniziale che fosse legato solo al lavoro da remoto.
Ma oltre alle indagini focalizzate sull’abuso dei permessi 104, le richieste di investigazioni riguardano un ampio ventaglio di comportamenti sleali da parte dei dipendenti, tra cui:
- Assenteismo
L’assenteismo emerge come una delle problematiche più comuni e preoccupanti nelle indagini sui dipendenti infedeli.
Infatti, un rapporto condotto dall’Istituto Censis nel 2021 stima che in Italia il tasso di assenteismo si attesti al 13% dei lavoratori, con una media di 13,7 giorni di assenza non giustificata all’anno per ciascun dipendente.
Questo fenomeno non solo rappresenta una sfida per la produttività aziendale, ma solleva domande importanti sul morale e l’impegno complessivo dei dipendenti.
- Doppio lavoro non autorizzato
Un’altra forma di abuso, evidenziata dalle richieste di indagini, coinvolge il doppio lavoro non autorizzato. Questo comportamento compromette direttamente l’integrità aziendale, mettendo in discussione la lealtà e l’impegno del dipendente nei confronti dell’azienda.
Pertanto, le indagini in questo ambito mirano a svelare tali violazioni e a mettere in atto misure correttive per preservare la coesione aziendale.
- Concorrenza sleale: sabotaggio e furto di informazioni sensibili
Come se non bastasse, un’ulteriore e grave forma di abuso si manifesta attraverso la concorrenza sleale, in cui i dipendenti infedeli sabotano attivamente l’azienda o si rendono complici del furto di beni o informazioni riservate.
Un report della Federazione Imprese Italiane Servizi Investigativi (FIISI) rivela che il 18% delle imprese italiane ha segnalato casi di concorrenza sleale da parte dei propri dipendenti. Questo comportamento non solo mina la fiducia aziendale, ma può anche compromettere seriamente la competitività e la reputazione dell’azienda sul mercato.
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