La Dda di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di due uomini, Giuseppe Gallo, 51 anni, e Vincenzo Mendola, 50 anni, entrambi di Agrigento, ritenuti “vicini” al boss Antonio Massimino. I due agrigentini sono accusati di aver offerto 5mila euro al collaborante Antonino Mangione, al fine di ritrattare le accuse di abusi sessuali, nei confronti del capomafia. Una vicenda emersa nell’ambito dell’operazione “Kerkent”, per la quale, Massimino è stato assolto.
I due, secondo l’accusa rappresentata dal pubblico ministero Claudio Camilleri, avrebbero anche minacciato sia Mangione, che la moglie di quest’ultimo, il 23 marzo 2019: “Ora ci sono io e a te e ai tuoi figli nessuno vi farà niente se vai a ritrattare tutto – avrebbero detto – Per te ci sono anche 5 mila euro, puoi pure denunciarmi. Io non ho paura di nessuno”.
I due, difesi dagli avvocato Salvatore Pennica e Daniela Posante, sono accusati in particolare di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso. La prima udienza si celebrerà il 22 ottobre davanti il Gup del Tribunale di Palermo Elisabetta Stampacchia,