Violenze e disparità di trattamento su base razzista. Sono i particolari emersi dopo il fermo di cinque presunti scafisti egiziani fermati ieri sera dalla squadra Mobile di Agrigento, e dalla Guardia di finanza di Palermo, per lo sbarco dei 530 immigrati a Lampedusa, il 28 agosto scorso. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Agrigento, gli immigrati, che già avevano subito ripetute violenze nei campi libici, venivano stipati nella imbarcazione anche sulla base della nazionalità riservando i posti peggiori ai non magrebini.
Durante la traversata coloro che stavano sottocoperta, in assenza di acqua e in difficoltà respiratorie, venivano picchiato con dei tubi di gomma e con cinture ad ogni minima protesta. La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, contesta ai cinque fermati il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante di avere sottoposto i migranti a “trattamento inumano e degradante”.