Dall’inizio del 2024 fino al 24 agosto, sono stati 434 i morti e 611 i dispersi nella rotta del Mediterraneo centrale. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim). Nello stesso intervallo di tempo, precisa l’agenzia dell’Onu, i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 14.138, di cui 12.135 uomini, 983 donne, 484 minori e 136 persone per cui non sono disponibili dati di genere.
“Il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti”. Così Papa Francesco nell’udienza generale.
“Non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia – continua Pontefice -, ‘Non molesterai il forestiero né lo opprimerai. L’orfano, la vedova e lo straniero sono i poveri per eccellenza che Dio sempre difende e chiede di difendere’. Anche alcuni deserti, purtroppo, diventano cimiteri di migranti. E pure qui spesso non si tratta di morti ‘naturali’. No. A volte nel deserto ce li hanno portati e abbandonati”.
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