Dura nota stampa del deputato nazionale, Michele Sodano, dopo la nomina di Silvio Cuffaro, già capo di Gabinetto all’assessorato regionale agli Enti Locali, a Direttore generale del Dipartimento Finanze della Regione Siciliana, così come deliberato dalla Giunta regionale presieduta da Nello Musumeci. “Se Totò Cuffaro passerà alla storia come “vasa vasa”, Nello Musumeci è il maestro degli abbracci- tuona Sodano. E da un abbraccio fra i due, eccoci alla recentissima nomina di Silvio Cuffaro, fratello di Totò, a Direttore del Dipartimento Finanze della Regione Siciliana; un ruolo che, voglio subito sottolineare, è di altissima complessità, decisivo per la buona gestione e per l’efficienza dell’isola, un ruolo che non tutti possono ricoprire senza un adeguato profilo tecnico-economico. Ma nella “Buttanissima Sicilia”, così come ama apostrofarla il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, può accadere che arrivi così all’improvviso una nuova poltrona e un nuovo incarico per il Sindaco di Raffadali e già Capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Funzione Pubblica e alle Autonomie Locali al fratello di Cuffaro. È la storia di vecchi e nuovi feudi, che il Presidente della Regione gestisce meticolosamente, orientando così gli equilibri politici in vista delle prossime elezioni regionali. È evidente ed incontrovertibile che, grazie a questa nomina, Musumeci chiude il suo mandato omaggiando Cuffaro senior, padre di una rifondata Democrazia Cristiana, la quale, senza alcun dubbio, appoggerà la sua ricandidatura a Presidente della Regione. I cinque anni della presidenza di Nello- continua il deputato agrigentino- parlano chiaro: spese pazze, decine di atti regionali impugnati dal Consiglio dei Ministri, il disastro nell’eterna emergenza rifiuti e una Sicilia che si svuota di cervelli a ritmi sempre maggiori; cervelli che non faranno mai ritorno. Ed è proprio questo il tema centrale. Quale futuro per una regione che affida, ancora oggi, nel 2022, gli incarichi di maggiore responsabilità e complessità nell’ottica delle quote politiche che mette da parte ogni logica meritocratica. Quali sono le comprovate esperienze di Cuffaro sotto il profilo economico-finanziario? Davvero vogliamo pensare che non ci possa essere un Siciliano con una laurea prestigiosa in economia, e magari con anni di esperienza maturata in regioni dove si fa carriera secondo la misurazione delle performance, ad occupare i ruoli apicali della nostra amata isola? Nello, perdona la mia domanda retorica. Hai ragione, ci sono le elezioni tra poco, e per te è importante contare su asset strategici come Totò Cuffaro e la sua nuova Democrazia Cristiana. Le materie gestite dal Dipartimento delle Finanze – conclude Sodano- sono tra le più importanti e sensibili di una regione, vanno dalla riscossione e dalla vigilanza sulle entrate all’indirizzo della spesa pubblica, passando per la gestione del demanio e i rapporti con lo Stato centrale. Ma quale buon padre di famiglia affiderebbe tali responsabilità senza un minimo ragionamento sull’efficacia di gestione, concentrandosi esclusivamente sui propri risultati elettorali? Il popolo deve ribellarsi, e non può permettersi di essere complice. La politica siciliana è il peggior nemico della Sicilia stessa, è il do ut des per eccellenza, è clientelismo, nepotismo, umiliazione della gente onesta, costretta a fare le valige e andare via.”
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