Coltivava cannabis terapeutica per curarsi: Walter De Benedetto rinviato a giudizio. Ad Arezzo anche Michele Sodano
Sodano: “Meglio legale”, il caso di Walter De Benedetto per la legalizzazione della cannabis.
Era rimasto senza terapia a causa delle carenze del sistema sanitario e aveva deciso di coltivare, nel giardino di casa, cannabis per allievare i dolori dell’artrite reumatoide con cui convive da anni. Per questo è stato imputato di coltivazione di sostanza stupefacente. Ieri mattina è andato a processo alTribunale di Arezzo: un’udienza preliminare in cui i giudici hanno accolto le richieste della difesa e hanno fissato il rito abbreviato al 27 aprile. Ad Arezzo c’era anche il deputato agrigentino , Michele Sodano, ha voluto essere lì per manifestare vicinanza a Walter inviando , attraverso i social, un messaggio al fine di far emergere questa storia. “Cosa c’è di più ingiusto di esser deboli con i forti e forti con i deboli? Sono venuto fin qui – dice Sodano- per mostrargli il mio supporto istituzionale. Da mesi non usciva di casa. Walter ha coltivato nella propria abitazione le piantine di Cannabis, quelle necessarie per permettergli di superare i suoi insopportabili dolori. Dal 2006 lo Stato dovrebbe garantirgli la giusta quantità, ma ad oggi questo non è ancora possibile: la Cannabis è introvabile nelle farmacie e viene venduta a peso d’oro. In tutti questi mesi ho combattuto insieme a molti colleghi per aprire un serio dibattito in Parlamento, per dire basta a questa insensata guerra contro la Cannabis, ma la situazione non sembra sbloccarsi. Al contrario, più passa il tempo più il tema passa in secondo piano, media e giornali non ne parlano, e il dolore procede e non aspetta. Cosa aspettano ,invece , i nostri Ministri a risolvere con urgenza questo paradosso, cosa aspetta Speranza a far la voce grossa per garantire il diritto alla salute a migliaia di cittadini italiani che come Walter vivono quotidianamente un calvario. Walter conserva il sorriso, è un guerriero e ha una forza straordinaria, ma nessuno merita l’indifferenza della classe politica. Depenalizzare l’autocoltivazione è un atto dovuto. Qual’è la motivazione giuridica di perseguire un comportamento non lesivo? Nel Conte 1 e 2 non si è fatto nulla, adesso parlare di Cannabis con Salvini e Gasparri tornati in maggioranza sembra diventato impossibile. Walter con tutta la sua malattia rischia fino a sei anni di pena, mentre i veri criminali spesso rimangono impuniti. Se le istituzioni continuano a non ascoltare, a non voler prendere in considerazione la scienza e perfino tutte le indicazioni che arrivano dalle Nazioni Unite, dall’OMS e dai Magistrati Antimafia, è necessaria un’azione di popolo per forzare il Governo ad agire. Abbiamo legittimamente parlato per un anno di Covid. Cominciamo a parlare delle criticità che riguardano tante altre patologie come il cancro, la SLA, la fibriomalgia, l’anoressia o l’artrite reumatoide, sono solo alcune delle malattie che vedono nella Cannabis uno dei maggiori alleati.”