Il boss Matteo Messina Denaro in clinica, in ospedale, negli studi medici si presentava con il nome di Andrea Bonafede, ma a Campobello di Mazara, il paese in cui ha trascorso l’ultimo periodo della latitanza, avrebbe utilizzato un nome diverso. Un’accortezza, confermata dai magistrati della Dda di Palermo, che l’avrebbe aiutato a condurre una vita praticamente normale.
Presentarsi in un centro di piccole dimensioni con l’identità di uno degli abitanti di Campobello, il geometra Andrea Bonafede, che gli ha prestato identità e documenti per potersi sottoporre alle cure mediche, non era prudente. E avrebbe potuto esporlo a rischi.
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire l’ultimo periodo della latitanza di Messina Denaro che sarebbe stato a Campobello di Mazara almeno fin dal 2020, comprese le generalità con le quali il boss si presentava alle persone e nei luoghi che frequentava in paese.
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