I carabinieri hanno arrestato Laura Bonafede, 56 anni, maestra di scuola elementare, figlia del defunto capomafia di Campobello di Mazara e moglie di un ergastolano, entrambi fedelissimi del superlatitante. La sua abitazione di Campobello era stata perquisita nei giorni scorsi dai carabinieri del Ros. Questa mattina, l’arresto: Laura Bonafede è stata trasferita in carcere. La donna è accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra. Per anni sarebbe stata la donna di Matteo Messina Denaro e farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo. Laura Bonafede, già venuta fuori nel corso delle indagini sulla latitanza del padrino e immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello due giorni prima del suo arresto, avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid e non potesse uscire, avrebbe condiviso con lui un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza.
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