Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, ha assolto “perché il fatto non sussiste” G.A.M., 25 anni, di Agrigento, residente a Favara, accusato di stalking ai danni della cognata. Il Pubblico ministero, al termine della requisitoria, aveva chiesto, invece, la condanna a otto mesi di reclusione.
La presunta vittima sarebbe stata destinataria di messaggi e chiamate dal contenuto molesto e minaccioso a tal punto da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e paura per la propria incolumità. Dopo i primi presunti episodi di atti persecutori, il giovane era stato anche raggiunto da un provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Nel corso del dibattimento, il legale difensore dell’imputato, l’avvocato Monica Malogioglio, ha sostenuto la tesi, accolte dal giudice, secondo cui, non era identificabile il numero di telefono, da dove sono stati inviati i messaggi sulla chat di Messenger della ragazza, e vi era solo una foto del profilo, che non dà alcuna certezza della reale identità della persona.