Diventa definitiva la condanna a 4 anni di reclusione per Giuseppe Nigro, 53 anni, ex funzionario del Comune di Campobello di Licata, riconosciuto responsabile di avere chiesto una tangente di tremila euro per sbloccare il pagamento di una fattura nei confronti di un’azienda. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso avanzato dagli avvocati Antonino Gaziano e Salvatore Manganello.
La vicenda scaturisce dalle denunce di due imprenditori di Licata, che raccontarono ai carabinieri le richieste del dipendente comunale. Le cimici e le telecamere nascoste in ufficio filmarono “in diretta” la consegna dei soldi nelle mani di un altro impiegato comunale, Francesco Gioacchino La Mendola, che fu immediatamente arrestato. La Mendola fece subito il nome di Nigro, suo superiore, indicandolo come l’ideatore della richiesta della mazzetta.
Nigro fu condannato in primo grado dal Tribunale di Agrigento, col rito abbreviato, a quattro anni e otto mesi. La pena fu poi rimodulato in quattro anni dalla Corte di Appello. Adesso arriva il sigillo della Cassazione. La Mendola, invece, patteggiò immediatamente la pena concordata a 2 anni e 8 mesi di reclusione oltre al risarcimento delle vittime.
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