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Home » Cronaca » Marisa Leo APS – “La cultura del rispetto – Formare per creare consapevolezza”.

Marisa Leo APS – “La cultura del rispetto – Formare per creare consapevolezza”.

Giacomo Palermo Di Giacomo Palermo
22 Febbraio 2024
in Cronaca, Eventi, Regione
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LA RIVOLUZIONE GENTILE: DALLA SUBCULTURA DEL POSSESSO ALLA CULTURA DELL’ESSERE. TRA GLI SCOPI, LA CREAZIONE DI BORSE DI STUDIO PER GLI ORFANI DA FEMMINICIDIO.

La “rivoluzione” gentile di Marisa Leo è già nella “Luce”, il logo dell’ associazione “Marisa Leo APS” . Il sorriso luminoso, l’ eleganza innata e la gioia di vivere di Marisa Leo hanno conquistato il numeroso pubblico che ha gremito il Teatro “Eliodoro Sollima”, a Marsala, in occasione della presentazione dell’associazione a lei dedicata. Originaria di Salemi, Marisa Leo, 39 anni, uccisa lo scorso 6 settembre dal padre di sua figlia che rifiutava la fine della relazione, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda vitivinicola Colomba Bianca, Donna del Vino Sicilia, attivamente impegnata nel percorso di consapevolezza che condivideva con altre donne, continua la sua mission.

Con lei, per lei e per i bambini che come la piccola Alice sono rimasti orfani di donne a cui è stata tolta la vita da un uomo, il coraggio di chi, come la signora Antonina Cammarata, mamma di Marisa, presidente dell’associazione, ha trasformato il dolore in impegno.

“Sono la mamma della splendida e coraggiosa Marisa – ha detto la signora Antonina – ho accettato di essere presidente solo per un motivo: per amore. Per l’amore eterno che nutro per mia figlia Marisa, per l’amore immenso che nutro per mia nipote Alice, per l’amore infinito che nutro verso la mia famiglia e per la profonda comprensione ed empatia per tutte le persone, grandi e piccine, che subiscono le conseguenze della violenza di genere. Marisa deve essere sempre ricordata per il coraggio e il sorriso che metteva in tutto ciò che faceva: lei era una grande guerriera, non si arrendeva mai… e così faremo noi”.

Sul palco del teatro, oltre la signora Cammarata, presenti i componenti del direttivo dell’associazione: la vicepresidente Samantha Di Laura (la Fata Madrina), Mattia Filippi (Uva Sapiens), Federica Fina e Giovanna Caruso, Dino Taschetta per Colomba Bianca e Roberta Urso per le Donne del Vino.

Per tenere alta l’attenzione sui segnali di una relazione tossica, gli attori Giuliano Ruta e Federica Gumina hanno portato in scena il dialogo sull’involuzione graduale di un rapporto che si trasforma negli anni diventando sempre più violento. Ed è stato proprio Giuliano Ruta, ex fidanzato di Marisa, a lanciare un appello agli uomini a schierarsi in prima fila per dire basta al femminicidio.

“Io e Marisa eravamo due ex, ma nonostante ciò siamo stati in grado, con l’affetto reciproco e la voglia di rimanere nella vita dell’altro, di creare un amicizia stupenda. L’amore nutrito per tanto tempo nei confronti di una persona non può trasformarsi in odio, ma occorre avere la pazienza di accettare i cambiamenti perché un rapporto possa rifiorire sotto una altra forma. Abbiate la pazienza di aspettare il tempo”.

Tante le testimonianze di affetto e di vicinanza con l’intento di essere uniti per dare il via ad un profondo cambiamento culturale, tra cui il sindaco di Marsala, Massimo Grillo che ha espresso la volontà di intitolare uno spazio a Marisa Leo nel nuovo “Museo del Vino Marsala”, la presidente dell’associazione “Palma Vitae”, Giusy Agueli con cui Marisa collaborava per il progetto “In Venus Veritas” e la vicepresidente dell’associazione “Casa di Venere”, Roberta Anselmi.

“Formare, Sostenere, Prevenire” alcuni degli obiettivi dell’associazione la cui mission è stata presentata nella serata condotta da Veronica Laguardia, comunicatrice del vino e titolare dell’agenzia Cru Vision, dall’ enologo Mattia Filippi, segretario della “Marisa Leo APS”.

“Le donne, come tutte le persone, sono creature libere di esprimere la propria essenza, di fare ciò che vogliono e di rifiutare ciò che non vogliono e Marisa ha pagato con la vita l’affermazione della propria libertà. Davanti un lungo cammino sulla strada della consapevolezza – frasi come “il mio compagno mi lascia libera” ne sono un esempio – e lavoreremo assieme a tutte le persone di buona volontà perché ci si possa liberare dalle catene degli stereotipi di genere, ed essere, infine, persone libere veramente. Come Marisa. Ci appoggeremo alle associazioni che su tutto il territorio nazionale e su base volontaria già si occupano di questi temi e, in particolare, degli orfani di femminicidio. Conosceteci, frequentateci e sosteneteci”.


Giacomo Palermo
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Tags: associazioniBorse di StudioCultura del RispettofemminicidiogiovaniMarisa LeoSubcultura
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