Otto agrigentini hanno scelto il rito abbreviato, un nono è stato rinviato a giudizio. E’ l’esito dell’udienza preliminare nella maxi inchiesta denominata “Gallodoro”, condotta dai carabinieri del Ros, che hanno portato a diversi provvedimenti cautelari per associazione di stampo mafioso, omicidio, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto di cocaina.
Ventuno gli imputati di cui appunto nove agrigentini. Vanno all’abbreviato Domenico Avarello, 39 anni, di Canicattì; Domenico Mangiapane, 40 anni, di Cammarata; Filippo Cacciatore, 56 anni, di Cammarata; Carmelo Conti, 46 anni, di Casteltermini; Vito De Maria, 59 anni, di Cammarata; Antonino Lattuca, 38 anni, di Agrigento; Maurizio Matraxia, 53 anni, di San Giovanni Gemini e Giovanni Valenti, 45 anni, di Favara.
Il solo Salvatore Puma, 42 anni, di Racalmuto non ha chiesto riti alternativi e il Gup di Caltanissetta lo ha rinviato a giudizio. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno permesso di ricostruire le dinamiche interne al mandamento di Mussomeli (composto dalle famiglie di Campofranco, Montedoro, Serradifalco, Sutera, Bompensiere), facendo luce anche sull’omicidio di Gaetano Falcone, avvenuto a Montedoro il 13 giugno 1998.
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